MARCO PICCOLO

3) SINDROME DA ALIENAZIONE PARENTALE (PAS)


La sindrome di alienazione parentale può verificarsi anche all’interno di famiglie formalmente “unite” ma è particolarmente frequente nelle famiglie in cui i genitori divorziano in quanto molte delle risposte personali di genitori e figli finiscono con il colludere ed è questa una delle premesse fondamentali al suo verificarsi.In questa sede sarà sufficiente, per la comprensione del fenomeno, elencare alcune delle principali tecniche programmanti poste in essere dal genitore c.d. “alienante” per raggiungere i suoi scopi:- agire ripetuti attacchi all'ex coniuge e al suo contesto; - porre sempre i figli in posizione di giudici dei comportamenti “scorretti” dell’altro;- manipolare le circostanze a proprio favore e a svantaggio dell'altro genitore; - drammatizzare gli eventi facendone una "tragedia della moralità";- disapprovare le condotte e i comportamenti dell’altro ascrivendoli a sue severe e pericolose patologie di mente; - ricordare costantemente di essere il genitore migliore; - far cadere dall'alto le proprie azioni positive e il proprio "amore";- sottolineare di essere l'unico capace di prendersi cura dei figli mentre l’altro è, non solo crudele e cinico, ma anche abbandonante, irresponsabile ed inaffidabile; - riscrivere la realtà ed il passato per creare dei dubbi distruttivi nei figli sul loro rapporto con l’altro e sui “nefasti” comportamenti genitoriali di quest'ultimo; - generalizzare la "dissacrazione" dell'altro genitore estendendola pesantemente alle persone che gli sono vicine; - disconfermare le comunicazioni educative dell’altro; - allineare la prole con i propri punti di vista e con i propri giudizi; - prospettare uno scenario economico ed esistenziale catastrofico per se stessi e per i figli a causa delle “cattiverie”, dell’egoismo e degli intenti vendicativi dell’altro;- dimostrarsi spaventati, quasi paranoici, quando i figli devono trascorrere, anche brevi periodi, con l’altro genitore, a dimostrazione di quanto ritengano l’ex coniuge drammaticamente pericoloso per loro;- minacciare un calo d’affetto nel caso in cui i minori si riavvicinassero all’altro o dimostrassero di non aver “sofferto” nel doverlo vedere;- ecc... ecc... . L’elencazione sopra riassunta sembra sufficiente, per i fini che qui rilevano, a descrivere le attività programmanti utilizzate dal genitore alienante il quale agisce in queste forme a volte perché sofferente di severe problematiche psicopatologiche; altre volte, e molto più spesso, al fine di ottenere, tramite la strumentalizzazione della prole, vantaggi o risarcimenti sul piano psicologico e/o economico-patrimoniale e non.psicologiaforense      segue...