MARCO PICCOLO

IL SONNO DELLA GIUSTIZIA GENERA MOSTRI


IL FATTO: Sono trascorsi 17 anni da quel tragico 7 agosto del 1990 in cui Simonetta Cesaroni fu assassinata a coltellate nell'ufficio dell'Associazione alberghi della gioventù, in via Carlo Poma 2, di cui era dipendente. Simonetta, che aveva 21 anni, di solito tornava a casa verso le 20. Ma quella sera ritardava. Dopo l'allarme dato dalla sorella Paola, la povera ragazza fu trovata verso le 23,30 dentro gli uffici di via Poma, seminuda, uccisa da 29 colpi di un'arma da taglio, probabilmente un tagliacarte. Simonetta, non subì violenza carnale, e indossava solo una canottiera, arrotolata verso l'alto con il reggiseno "scomposto". Le scarpe riposte in un angolo. Gli altri vestiti scomparsi. LA NOVITA' DI OGGI: Raniero Busco L'ex fidanzato di Simonetta Cesaroni, uccisa a Roma il 7 agosto 1990, è stato iscritto nel registro degli indagati. Il reato ipotizzato a suo carico è omicidio volontario. L ' analisi della saliva che la ragazza aveva sul corpetto ha confermato che appartiene al giovane, ma l'indagato aveva già ammesso di aver visto Simonetta nei giorni precedenti a quel tragico 7 agosto. In sostanza il reperto analizzato dal colonnello del Ris Luciano Garofalo deve essere ancora collocato sulla scena del delitto. SI CONSIDERI CHE QUI NON SI SA NULLA DI NULLA,  non è dato sapere neppure l'ora del delitto!IL COMMENTO PSICOLOGICOFORENSE: Ma quale atto dovuto . Servono prove certe.Ognuno ha i suoi tempi, per carità.  Però do­po diciassette anni, dicasi diciassette, o si è certi degli eventi oppure occorrerebbe met­tere la sordina. Non fosse altro per pudore. Raniero Busco è indagato dell'omicidio del­la sua ex fidanzata, Simonetta Cesaroni. Il famoso delitto di via Poma, del quale non si conosce ancora il nome dell'assassino. Era il 7 agosto 1990. Ebbene, gli uomini del RIS (ormai verrebbe da dire: i so­liti Ris ... ) hanno depositatouna perizia. Tra le altre cose messe nero su bianco c’è anche questa storia della saliva di Raniero trovata sulla  spallina del reggiseno  indossato da Simonetta al mo­mento dell'omicidio. Ne parlò alcuni mesi fa Enrico Mentana a Matrix. Fu indagato anch'egli per pubblica­zione arbitraria di atti riservati. Evidente­mente tanto riservati non erano visto che il bravo giornalista ne venne in possesso, bru­ciando la notizia. Per delle tracce di saliva, dunque, l'ex fidanzato di Simonetta (il quale nel frattem­po s'è fatto una nuova vita, con due figli) è indagato. Il suo nome finisce nel tritacarne mediatico. E magari si dovrà giustificare con famiglia, parenti e amici per via di un“bacio” - sup­pongo - dato con moltissima enfasi. Il che non prova un bel niente visto che i marchingegni sofisticati dei Ris non posso­no accertare da quanto tempo quella saliva fosse sull’indumento intimo ( i due come è stato documentato avevano consumato un rapporto sessuale lasera prima del delitto). Eppure tanto basta per in­dagare un uomo, strapazzare la sua vita e magari, alla fine, chiedere scusa per il di­sturbo. “Era un atto dovuto” . psicologiaforense continua ....