MARCO PICCOLO

L'ESAME DAVANTI AL GIP, PRIME INDISCREZIONI...


Alla fine delle sei ore di interrogatorio per la convalida dei fermi, solo la coinquilina di Meredith Kercher, Amanda Marie Knox, non si è espressamente e direttamente dichiarata innocente. Hanno invece respinto tutte le accuse che la procura di Perugia, ed in particolare il pm Giuliano Mignini, muovono nei loro confronti sia il fidanzato di Amanda, Raffaele Sollecito che il cittadino congolese Diya Lumumba conosciuto con il nome di Patrick. Domani mattina allora, come hanno riportato per primi i legali che assistono la giovane americana, la prima ad essere interrogata dal giudice per le indagini preliminari Claudia Matteini, verranno depositati gli atti con i quali si deciderà per la convalida del fermo delle tre persone, accusate tutte e tre di aver concorso nell'omicidio volontario e nella violenza sessuale della giovane inglese a Perugia nell'ambito del progetto Erasmus. Con l'ingresso al carcere di Capanne, verso le 11:30, del giudice, dopo che il pm Mignini accompagnato da alcuni agenti della squadra mobile e dello Sco della questura perugina l'aveva preceduta, sono iniziati gli interrogatori. La prima ad essere sentita, la coinquilina americana di Meredith. Assistita dagli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova, che dopo un'ora e mezza circa di interrogatorio hanno spiegato come le due tesi (quella dell'accusa e e quelle della difesa) abbiano avuto modo di confrontarsi ampiamente. Una conferma sul contraddittorio che sarebbe avvenuto, contrariamente alle indicazioni della mattina che invece avevano fatto prevedere come Amanda si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere, ma non anche una conferma sulle dichiarazioni della loro assistita."La ragazza sta bene - si sono limitati a dichiarare i due avvocati, che hanno anche smentito la notizia in base alla quale in questi giorni Amanda stia scrivendo in cella un suo memoriale - anche se è normalmente provata dalla permanenza in carcere". Diverso invece, secondo quanto riportato dal suo avvocato Tiziano Tedeschi, l'atteggiamento che Raffaele Sollecito avrebbe tenuto davanti al Gip durante il suo interrogatorio. Raffaele avrebbe risposto alle domande e avrebbe professato la sua innocenza. "Non si è dichiarato innocente - ha detto il suo legale all'uscita - Raffaele è innocente. E non era nel luogo del delitto". Ci sarebbero degli elementi oggettivi a dimostrare l'estraneità del giovane pugliese (laureando in Ingegneria informatica) secondo la difesa. "E saremo in grado di dimostrare - ha concluso il legale andandosene - la sua totale estraneità". Per ultimo l'interrogatorio di Diya Lumumba. Alle 17:20 i cancelli del carcere si aprono e lasciano uscire due auto che trasportano sia il pm Giuliano Mignini sia gli agenti di polizia che hanno assistito all'incontro con gli arrestati. Dieci minuti più tardi è la volta dell'auto con a bordo il Gip, Claudia Matteini. Che lascia la struttura penitenziaria senza rilasciare dichiarazioni. Escono per ultimi gli avvocati che difendono Diya Lumumba, Carlo Pacelli e Giuseppe Sereni. "Patrick è innocente"- dicono - "non è mai stato in quella casa e la prova della sua innocenza sta nel fatto che quella sera ha lavorato nel suo locale".(...) "Ci sono sia riscontri documentali - continuano - che testimoniali a dimostrarlo. Le accuse nei suoi confronti sono tutte basate sulle dichiarazioni della coinquilina della vittima. Dichiarazioni di una mentitrice, definita tale anche da pubblico ministero". In base ai legali del musicista africano insomma Patrick non avrebbe negato di conoscere Meredith, ma avrebbe al contempo escluso di aver avuto con lei un rapporto sessuale. La sera del delitto in particolare, in base alla ricostruzione che lo stesso accusato dice di poter confermare con delle prove, il ragazzo avrebbe lavorato al suo locale fino all'orario di chiusura alle una (l'orario del delitto è collocato in una fascia di tempo compresa tra le undici e le due di notte) e poi sarebbe tornato a casa. "Ho dormito tranquillo in queste due notti - fa sapere tramite i suoi avvocati Diya Lumumba - perché ho fiducia nel lavoro della magistratura, alla famiglia della vittima intendo esprimere tutta la mia vicinanza".