MARCO PICCOLO

DELITTI MEREDIT KERCHER E REGGIANI GIOVANNA


RIFLESSIONE.Non hanno invocato la folgore che incene­risce dal cielo. Non hanno qui in terra chiama­to l'angelo sterminatorein divisa e toga. Hanno tratte­nuto in pubblico le loro la­crime perchè non fossero trasformate e rivendute co­me rabbia e rancore. Non hanno alzato la voce e non hanno preso  parola in tv, non hanno esposto la loro pena come un lenzuolo in­sanguinato al balcone del vittimismo. La famiglia Reggiani e quella Kercher, il marito di Giovanna e i genitori e la sorella di Me­redith non hanno fatto tea­tro. Spiazzando e stupen­do, persino deludendo un 'o­pinione pubblica avvezza e golosa di sceneggiata do­lente. Credo perchè nella cultura di entrambe le famiglie il dolore e il rispetto per la vita e la morte della loro moglie e figlia massa­crate sono inversamente proporzionali alla loro esi­bizione. Credo perchè ab­biano provato istintivo e civile pudoredall 'esser tra­sformati in maschere di una tragedia recitata. Cre­do perchè sono persone per bene, nel cuore e nellate­sta, nell'anima e nell'intelletto. Persone che merita­no il nostro cordoglio e pietà ma anche la nostra ammirazione e riconoscen­za per la lezione di vita che ci hanno dato.