MARCO PICCOLO

AMORI SENZA FRONTIERE


RAGAZZE DELL'EST... E SCANDINAVE, CINESI,
BRASILIANE, AMERICANE, AFRICANE. L'ERA DELLA GLOBALIZZAZIONE COINVOLGE ANCHE I SENTIMENTI E SONO SEMPRE PIU' NUMEROSE LE FAMIGLIE MULTIETNICHE. COMINCIO’ GARIBALDI,  lui italiano di Nizza, lei ANITA uruguaiana di origini portoghesi. Un' eccezione, ai loro tempi. Che oggi non è più tale. IN ITALIA, I MATRIMONI INTERETNICI, INTERRELIGIOSI E TRANSNAZIONALI SONO IN VER­TIGINOSO AUMENTO. Se nel 1991 ammonta­vano solo a 58MILA  nel 2005 erano gia saliti a più di 250MILA . E da allora continuano a cre­scere al punto che ormai (2007) un matrimonio su sei è “multietnico”.  
Altissimo è poi anche il numero delle convivenze miste, che sfuggono a una facile quanti­ficazione: secondo una stima, sarebbero almeno 400mila, cioè quasi il doppio dei ma­trimoni misti.Tutto oro dunque quel che luccica agli anulari delle coppie miste? No, perchè i problemi ci sono, innescati dalla facili­tà con cui, passata la fase dell' attrazione per cultura e costumi diversi dai propri, emerge uno scontro di identità, che può diventare devastante . INFATTI CHI SCEGLIE UN MATRIMONIO MISTO HA MAGGIOR RISCHIO DI ROTTURA RISPETTO A CHI HA RIPIEGATO SUL PIU' TRADIZIONALE «MOGLIE E BUOI DEI PAESI TUOI»: UNA COPPIA INTERRAZZIALE SU TRE FALLISCE E IL TASSO DI DIVORZI E DOP­PIO RISPETTO A QUELLO TRA COPPIE DI ITALIA­NI. SECONDO L'ISTAT, UNA COPPIA MISTA DURA IN MEDIA 13 ANNI AL SUD , SETTE ANNI AL NORD E SOLO  CINQUE ANNI AL CENTRO. Insomma, il vero cemento di una coppia  è la condivisione di medesimi valori, più che l' attrazione sessuale, sovente fortissi­ma nei riguardi di un partner «esotico» ma spesso destinata a sce­mare con il tempo. Allora quando le gambe lunghe e gli
occhi verdi della compagna non bastano più … come si può rafforzare il legame interetnico? IN PARTICOLARE COME SI FA A SUPERARE LE DIVERSITA’ CULTURALI E RELIGIOSE SENZA SEPARARSI ALLA PRIMA INCOMPRENSIONE, NON SOLO LINGUISTICA… E’ DIFFICILE PER ME DIRLO QUI, NELL’ANGUSTO SPAZIO DI UN POST…. COMUNQUE PROPONGO  OTTO  SUGGERIMENTI DI BASE :  CERCARE  DI PARLARE MOLTO CON  IL PARTNER: la conversazione è uno stru­mento irrinunciabile con cui supera­re le barriere linguistiche e culturali. E l’assenza di comunicazione (o l'incom­prensione dello «stile di comunicazio­ne» dell'altro) porta inevitabilmente alla rottura del rapporto di coppia. IMPADRONIRSI AL PIU PRESTO DEL CODI­CE  DI COMUNICAZIONE proprio della cul­tura da cui proviene l’altro, spesso caratte­rizzato da un uso dei gesti e del silenzio completamente diverso dal proprio. EVITARE DI RIMARCARE O FAR NOTARE in continuazione con frasi tipo «da noi non si fa» le piccole differenze di abitudini, soprattutto in materia di mangiare, lavarsi, edu­care i figli, dividersi i compiti casalinghi. ACCETTARE IL FATTO CHE LA PROPRIA VITA va reimpostata, «rinegoziata» in mille aspetti, che si erano sempre dati per scontati. ACCORDARSI SULL'EDUCAZIONE DEI FIGLI prima ancora della loro nascita, e poi mantenere fede agli impegni presi. ESSERE DISPONIBILI A CONOSCERE LA CULTURA DELL'ALTRO, la sua cucina, le sue tradizioni, le sue canzoni: conosce­re il mondo del partner è sempre importante e aiuta a far sì che nessuno dei due perda la propria identità. EVITARE ASSOLUTAMENTE DI RITENERE LA PROPRIA CULTURA superiore o infe­riore a quella altrui: ogni cultura ha la sua dignità. NON FARSI CONDIZIONARE dai giudizi negativi o irridenti che possono proveni­re dalle rispettive comunità o famiglie  d'origine.