MARCO PICCOLO

piercing e body art


LA VITA VALE UN PIERCING? PARE DI SI'!
Una ragazza di Merano è ricoverata, in fin di vita, in un ospedale, a Monaco di Baviera, per essersi fatto applicare   UN PIERCING AD UN SOPRACCIGLIO.  Un iniziale rossore, si è trasformato in una grave forma DI SETTICEMIA E IN UNA COAGULOPATIA, capace di attaccare cuore e cervello, fino a portare al coma. La giovane è stata ricoverata all’ospedale di Merano e in quello di Verona.  GLI STESSI MEDICI ITALIANI HANNO CONSIGLIATO I FAMILIARI A TRASFERIRE  L’AGONIZZANTE RAGAZZA  in una CLINICA SPECIALIZZATA DI MONACO DI BAVIERA (e questo la dice lunga sulla nostra sanità d'eccellenza....).C O M M E N T O  Nell’antichità i piercing assumevano un valore simbolico e servivano per
distinguere i ruoli dei membri all’interno di una tribù. In Egitto il piercing si applicava all’ombelico ed era indice di regalità. A Roma i marinai lo mettevano al lobo, credendo così di migliorare la vista (se erano omosessuali lo indossavano a destra, comunicando così la loro disponibilità), i centurioni ai capezzoli come segno di virilità e coraggio, le donne ai seni, per ingrandirli ed abbellirli. I Maya perforavano la lingua per dimostrare virilità e coraggio. Gli Eschimesi perforavano le labbra dei bambini nell'ambito di una purificazione rituale. Alcune tribù, in India del Sud, perforano la lingua con uno spiedo per effettuare un voto di silenzio. Le donne indiane indossano da sempre orecchini e piercing al naso.In Occidente, ad indossare i piercing, sono soprattutto i giovani, forse per comunicare il loro desiderio di differenziarsi dalla massa, dalla società o per indicare l’appartenenza ad un gruppo.
Anche le infezioni a seguito dell’applicazione di orecchini e di piercing non sono nuove, lo dimostra  REMBRANDT, (1606-1642 ) che   sviluppò una grave infezione per l'applicazione di un piercing.