MARCO PICCOLO

LE INDAGINI CHIUSE


PREMATURAMENTE... SONO LE MADRI DI TUTTI I PROCESSI INFINITI!SCRITTO COL SANGUE:ASSASSINIO  STUDENTESSA INGLESE A PERUGIA...  E L'ETERNO BALLETTO DELLE IPOTESI! LA NOTIZIA : MORTE MEREDITH: INCHIESTA CONCLUSA, INDAGINE ANCHE SU PARENTI SOLLECITO.
LA DIFESA : "Ho letto gran parte delle carte che riguardano Raffaele, e sono convinta, dati alla mano, della sua innocenza". Lo ha riferito l'avvocato-onorevole Giulia Bongiorno che ha accettato l'incarico di difendere Raffaele Sollecito. Una scelta non emotiva ma documentata, ha spiegato il legale che per la prima volta nel carcere ternano del Sabbione ha incontrato Raffaele. ( Foto 1 e 2 : AMANDA KNOX). IL NOSTRO COMMENTO  E’ un azzardo, probabilmente calcolato, ma sempre un az­zardo, quello tentato dai pm di Perugia GIULIANO MIGNINI E MANUELA COMODO,  di dichiarare chiuse le indagini per l'ucci­sione della studentessa inglese MEREDITH KERCHER e chiedere il rinvio a giudizio per l'ameri­cana AMANDA KNOX,
il suo ex fidanzato RAFFAELE SOLLECITO e RUDY GUEDE, accusati di omi­cidio volontario aggravato dai futili motivi, violenza sessuale e simulazione di reato. E que­sto non perchè siano emerse piste contrastanti o ci siano al momento altri possibili colpe­voli. Semplicemente perchè il castello delle accuse nei confronti del trio appare fragile, confuso, a tratti evanescente:1) il movente, cioè LA TENTATA VIOLENZA SESSUALE nei confronti della giovane e poi IL FURTO DEI SUOI POCHI SOLDI, non convincono perchè non DOCUMENTATI. Sulla violen­za sessuale si è scoperto poco (a meno che gli inquirenti ab­biano pensato bene di attuare “LE TRATTENUTE“ come diciamo noi).  Ipotesi  questa che  mi sembra francamente improbabile.E ancora:  i soldi spariti sono appena 300 euro, pochissimi per Sollecito che poteva chiedere e ottenere dal padre, dalla zia (che gli ha fatto da mamma), dalla stessa sorella (tenente dei carabinieri) e dai numerosissimi e legatissimi parenti le somme che desiderava con una semplice telefonata. E QUESTO E' DATO DI FATTO OGETTIVAMENTE PROVATO!2)   le prove: 2.a Il coltello (su cui restano dubbi) ritrovato a casa di Sollecito, che sarebbe servito a lui e alla  fidanzatina  per massacrare  e, poi, per ta­gliarsi via di dosso gli abiti lordi di sangue (perchè non gettarlo nel fiume, hanno avuto giorni a disposizione?) 2.b le impronte di piedi ritrovate nella casa del delitto, giudicate compatibili con quelle dei due accusati, il che è abbastanza normale, una abi­tava lì, l'altro ci bazzicava continuamente. Impronte ritrovate gra­zie al luminol, che è sì uno strumento utile, che non rileva però soltanto il sangue ma, più in generale, le tracce organi­che. Se le basi sono solo queste non è necessario essere esperti PER CAPIRE CHE IL PROCESSO SI PRESENTA LUNGO, DIFFICILE, DALL'ESITO INCERTO.... Con questo non voglio ipotizzare l'inno­cenza degli accusati, che han­no troppo imbrogliato le carte per risultare limpidi, ma solo rimarcare come si sia lontani da una possibile soluzione, dopo che neanche il carcere è riu­scito a piegare il patto stretto dal terzetto, i cui membri non hanno ceduto alle pressioni degli OTTO mesi di prigione e si sono ben guardati dal confes­sare o dal fornire ulteriori par­ticolari. Se uniamo a questo  quadro sconfortante  le pressioni sul politico di tur­no che la famiglia Sollecito pa­re aver esercitato, andando in­contro a una ulteriore denun­cia, il rischio vero è che si giunga a un nulla di fatto o ci si impantani in un eterno bal­letto delle ipotesi, che nei pro­cessi di casa nostra lascia ine­vitabilmente poco sperare per una chiusura all'insegna della giustizia. Non tanto quella vera (sarebbe chiedere troppo) ma almeno quella processuale!