MARCO PICCOLO

HA 12 a. MA VA A RUBA...


CHOC  NELLA MARCA  TREVIGIANA Dodicenne si fotografa nuda e vende le foto per  poter fare shoppingLA NOTIZIA: QUESTO FATTO CHE  OGGI HA MESSO A SOBBUGLIO  TREVISO - E DOMANI SARA' PUBBLICATO IN TUTTI I GIORNALI NAZIONALI -  L'HO GIA' RACCONTATO NEL PRECEDENTE POST N. 912 (VEDI):si fotografava nuda con il telefonino nei bagni della scuola, poi rivendeva i suoi scatti privati a coetanei e ad altri ragazzi,  per pochi euro. Lei ha appena 12 anni e lo scenario è una scuola media di Treviso. La richiesta di queste immagini con pose da lolita era enorme, tanto che la preadolescente era costretta ad occupare, in questa attività, ogni minuto tra una “campanella” e l'altra. Della vicenda si sta ora occupando  la procura della repubblica di Treviso, l’Ufficio Minori della Questura  e il Tribunale per i minorenni di Venezia. IL MIO COMMENTO :QUANDO IL SUPERFLUO DIVENTA NECESSARIO La storia di Vera  (vedi post n.912) ha suscitato una grande
impressione. Come si fa ad adottare comportamenti così “estremi” solo per comperarsi degli “oggetti”? Vendere foto delle proprie intimità è un modo di vendere il proprio corpo?La risposta è sì, la “logica” è la stessa.E ALLORA PERCHE?VITA DA ADOLESCENTI: LE DIMENSIONI DEL VUOTO ... Per l’adolescente,  che è il prodotto di questa società, quello che si desidera lo  si deve ottenere subito, ad ogni costo, magari rubandolo. Infatti, se non hai quell’oggetto, ti copri di vergogna. Non sei nulla, se non gli oggetti che acquisti. La mentalità consumistica predatoria è il demonio che convince Faust a vendere l'anima.  Il mercato dell'inutile e  così vasto,  da  oscurare la percezione della realtà. Una ragazza vale meno del suo giubbino di pelle..  dell’abito di Prada o degli accessori di Gucci.  Il motorino è più prezioso della sorella… Il cellulare è un oggetto d’amore indispensabile e attira più di una relazione di amicizia.L'artificiale e il superfluo sono  inesauribili. Si può creare il bisogno di oggetti all'infinito:  fino a  produrre una fame insaziabile. Una vera e propria bulimia.  E così  la persona si riduce agli oggetti che possiede, che può mostrare e indossare: uno scheletro, sostegno di oggetti. L’adolescente è esposto “senza difese” al consumismo quindi non sarà attivo, ma usato, come un bu­rattino tirato dai fili della produzione. I giovani in questo modo seguono la logica perversa: “ Se mi vuoi bene mi paghi” , così chiedono “oggetti” non affetti. Oggetti che massacrano la personalità e la dimensione sociale della persona, pur lasciando intatti i corpi che si muovono come cadaveri… ma elegantissimi e griffati.