MARCO PICCOLO

DRAMMA DELLA "DEPRESSIONE"


Vestito da gerarca nazista ha esploso ...
Vestito da gerarca nazista ha esploso in aria e nel soffitto di casa quattro colpi di rivoltella. Un dramma della depressione che poteva trasformarsi in una tragedia. Sono circa le due di giovedì notte quando un uomo affacciato al balcone scorge dall'altra parte della strada su una finestra, al civico 93, una persona con addosso una uniforme delle SS e in mano una pistola. Il cittadino, impaurito anche dai colpi di arma da fuoco che un istante prima ha udito, decide di chiamare i carabinieri. I militari arrivati sul posto suonano il campanello dell'abitazione da dove provenivano gli spari. Ad aprirgli la porta arriva una signora anziana e minuta, che si presenta come la mamma di W.E. di 41 anni. Lo stesso che barricato dentro la camera da letto e convinto di essere un generale di Hitler ha appena esploso tre colpi calibro 3.57 di un revolver: uno nel soffitto della mansarda, uno in quello della sua camera e un altro in aria. Mentre i carabinieri stanno parlando con la madre, che ai militari ha detto che il figlio era rientrato completamente ubriaco, il quarantunenne decide di sparare un quarto colpo ancora nel soffitto. Nella pistola a tamburo ne sono rimasti due.I militari allora vestono il giubbetto anti-proiettile e si avvicinano alla porta della camera del nazista per una notte.Un carabiniere lo invita a lasciare l'arma e a uscire, ma lui risponde in tedesco di non capire la lingua italiana. Un appuntato, ferrato in quella lingua, inizia a dialogare con l'uomo, intanto i carabinieri fanno irruzione nella camera pronti a colpire. Una volta entrati trovano W.E. in piedi, in posizione di riposo militare, vestito di tutto punto con cappello, divisa e stivaloni neri da gerarca nazista. Il revolver è appoggiato sul letto. Mentre una pistola giocattolo modello "Scorpio" senza il tappo rosso è sopra un comodino. Il quarantunenne non oppone resistenza e impartisce ordini in tedesco ai carabinieri. La stanza è ricoperta di busti, foto e poster che ritraggono i volti di Hitler e di Mussolini. Un mausoleo del nazi-fascismo. L'uomo, una volta rivestito con abiti civili, è stato trasportato al pronto soccorso dal Suem 118. W.E. è riuscito a impossessarsi della pistola regolarmente detenuta dal padre di 73 anni, aprendo la cassaforte dove era custodita. Molto probabilmente di nascosto ha osservato il genitore mentre digitava la combinazione. Nei prossimi giorni la questura potrebbe revocare il porto d'armi al padre del quarantunenne, che appassionato di caccia tiene in casa anche diversi fucili. W.E. da anni soffre di crisi depressive e tutti i residenti della zona sanno di questa sua patologia. Prima d'ora però non aveva mai commesso azioni particolarmente pericolose. Giovedì notte, invece, ha rischiato di compromettere l'incolumità degli altri e la sua.