MARCO PICCOLO

LA DETENUTA FRANZONI E I SUOI FIGLI


RIFLESSIONE E COMMENTO PSICOLOGICO FORENSE.
LA NOTIZIA :Anna Maria Franzoni vuole vedere i figli fuori dal carcere. LA DONNA condannata a 16 anni di reclusione per l'omicidio del figlio Samuele, ha chiesto la commutazione dei permessi di "lavoro esterni" con altrettanti permessi di "visita esterni". La donna desidererebbe incontrare i propri figli Joele e Davide, cinque e tredici anni, fuori dal carcereDOZZA dove è detenuta (vedi nella foto)  per non sottoporre i bambini ad un ulteriore stress. A TAL FINE Anna Maria Franzoni si sottoporrà il 10 settembre a perizia psichiatrica per valutarne la capacità genitoriale. Gli psichiatri, ovviamente,  sottoporanno anche i due figli a perizia per comprendere il tipo di rapporto esistente con la madre. 
IL MIO PERSONALE COMMENTOIl fatto, ex se, non meraviglia. La Franzoni ha chiesto di esercitare un suo diritto. Non si tratta dunque di privilegi, di favori, di graziose concessioni, di omaggio alla "celebrità", come molti starnazzano sulla stampa. Infatti, se nel carcere dove è detenuta una mamma qualsiasi, non ci sono appositi spazi e strutture atte ad accogliere bimbi in "visita", il Giudice dispone che la carcerata veda i suoi figli in modo non pregiudizievole per questi ultimi. IL CARCERE BOLOGNESE DELLA DOZZA è sprovvisto, come io ho constatato di persona,  di ambienti per "visite di minori". Quindi, DAVIDE E JOELE hanno diritto di vedere la loro madre non solo in modo non traumatico ma anche vantaggioso per una crescita armonica della loro personalità.Il problema è un altro. La detenuta, che ha massacrato il figlio Samuele, E' UNA "BUONA MAMMA" PER I DUE ragazzi? Il Tribunale per i minorenni di Bologna ha già, a suo tempo, risposto di sì. MOLTO OPPORTUNAMENTE, il Giudice di Sorveglianza dott. Rossi, competente in materia, ha disposto una consulenza tecnica  sull'idoneità educativa della madre e sul rapporto intercorrente tra quest'ultima e i suoi figli. Se gli specialisti incaricati dal magistrato (lo psichiatra Prof. Renato Ariatti e il neuropsichiatra infantile Prof.Giovanni Camerini, con i loro ausiliari) ESCLUDERANNO CHE A  CARICO DELLA FRANZONI  VI SIA UNA PATOLOGIA DI MENTE TALE DA INFICIARE IN TUTTO O IN PARTE LA SUA IDONEITA' EDUCATIVA E DOCUMENTERANNO CHE TRA MADRE E FIGLI ESISTE UNA POSITIVA RELAZIONE, la detenuta (che ha nominato come suo consulente di parte il nostro Prof. Ludovico PERULLI) otterrà  di vedere i figli in modo per loro vantaggioso o fuori del carcere o in altra struttura carceraria attrezzata per la bisogna, come ad esempio, il carcere femminile della Giudecca a Venezia.  Ora, a prescindere da tutto questo, a mio modo di vedere, rileva un altro aspetto. Dopo la prima perizia psichiatrica (ELABORATA DA 12 LUMINARI DELLA PSICHIATRIA) che l’aveva giudicata capace di intendere e di volere, Anna Maria Franzoni si è sempre rifiutata di sottoporsi a un secondo esame. Adesso, invece, avendo lei stessa presentato la richiesta da cui nasce la consulenza disposta dal giudice Rossi, dovrà sottoporsi all’esame approfondito degli psichiatri.Così, finalmente, sapremo (forse il 10 dicembre, termine per il deposito dell'elaborato peritale) se veramente la Franzoni, come affermato senza perplessità dai giudici che l'hanno condannata a 16 anni di reclusione, non è gravata da vizio di mente.In caso contrario tutto (compresa la condanna) dovrebbe essere ridiscusso.