MARCO PICCOLO

TESTI E ... PRETESTI


Avevano colpito almeno quattro prostitute bulgare, due studenti africani e un ciclista con i pallini di una pistola a gas Spari sulla gente, presi i "cecchini" Individuati dalla Mobile: si tratta di due  ragazzotti di Saonara, un loro amico e due ragazze
LA NOTIZIA : Sparavano pallini di piombo  contro i passanti:
tre ragazzi sono stati individuati dalla Polizia e denunciati in seguito al loro "passatempo". I giovanotti (un 22enne e un 21enne di Saonara e un 21enne di Campodoro) a bordo di un auto prendevano di mira prostitute e immigrati di colore. Numerosi gli episodi segnalati in particolare da una decina di lucciole e un paio di immigrati: le indagini, ancora in corso, puntano a chiarire quanti blitz avrebbero messo in atto i ragazzi. Il gruppo, una volta individuato grazie alla targa dell'auto utilizzata, ha fatto capire di aver messo in atto quella serie di atti inconsulti per farsi vedere coraggiosi dalle due fidanzate. È infatti al vaglio della Mobile anche la posizione delle due ragazze.COMMENTO & ANALISI ."TIRO A SEGNO SUI PASSANTI: PANICO", titolavano ieri in prima pagina i giornali. Che successo, per loro. Che celebrità, seppure in incognito. Che goduria, per i tre ragazzotti e le due fanciulline, che in questi giorni d'agosto si sono inventati il «gioco» di vagare in macchina per la città, ad impallinare con una pistola ad aria compressa cittadini ignari e indifesi. Prime vittime, qualche sera fa, delle prostitute in via Sarpi e corso Stati Uniti; poi un  immigrato che rientrava a casa in bicicletta, quindi due studenti di colore. CHI SONO I TRE "BRAVI", CHE LA POLIZIA HA CATTURATO? Estremisti politici? Membri di una setta religiosa integralista? Soci di un locale Ku Klux Klan, che hanno in odio le minoranze d'ogni sorta? SE COSÌ FOSSE, SAREBBE UN MALE CON UN SENSO. Mentre i «tiratori scelti»,  i «fichissimi», che si spupazzavano le loro ganze per farsi belli ai loro occhi, sono tre vecchi bambinoni di 21 e 22 anni che, una volta presi, hanno cominciato a palleggiarsi le responsabilità: non sapevano, non credevano, mica facevano del male, la pistola era «sua», l'idea è stata «dell'altro». MAGARI SI TRATTASSE DI LEADER NEGATIVI, CON IDEE SBAGLIATE MA CON UN COSTRUTTO, SU CUI RAGIONARE; ­SU CUI POTER LAVORARE PER RIPRISTINARE UNA RETTA COSCIENZA. Qui c'è una totale mancanza di percezione della realtà, confusione tra mondo reale e mondo virtuale, tra videogame e vita. C'è l'appiattimento ad una dimensione d'un paesaggio umano, fatto di corpi ma anche di anime, storie, sentimenti, affetti, futuro. Ma se per qualcuno la vita è gioco, come può immaginare che col suo agire sta mettendo in gioco vite autentiche? Questi campioni del nulla non sono emarginati: hanno famiglie benestanti,  lavori, soldi e amicizie normali. NOI PSICOLOGI NON POSSIAMO DUNQUE DISQUISIRE SULL'ANTICO TRAUMA, SULLA FERITA ESISTENZIALE, CHE HANNO DATO INIZIO ALL'ATTUALE INSENSATO COMPORTAMENTO. Così facendo, daremmo loro un'importanza che non hanno e non meritano. I mkiei pazienti lettori considerino da soli: il bel diversivo di questi “monelli per sempre” era iniziato con l'idea di utilizzare una pistola  in casa; era proseguito con la costruzione di sagome di cartone da utilizzare come bersagli, successivamente trasferiti sugli uccellini, su prostitute agli angoli delle strade e infine su soggetti in movimento. Sempre più difficile, sempre più divertente. I nostri prodi hanno dichiarato di averlo fatto tanto per fare. Per ridere dell'incredula faccia altrui, dei lamenti delle vittime, della loro smarrita impotenza. Ma a sentirci impotenti di fronte a tanta pochezza, siamo ora tutti noi che non potendo liquidare l'accaduto come una «ragazzata», ci chiediamo come colmare il loro pauroso vuoto culturale e umano. L'aria che tira  qui in veneto  è quella di punire i «cattivi» o i semplici «maleducati» con castighi da 500 euro: vietato sdraiarsi sull'erba d'un parco a leggere, vietato non cedere il posto alle vecchine e alle donne incinte, vietato dar da mangiare ai piccioni,  ecc…  Qualcuno potrebbe essere tentato di aggiungere il divieto di sparare pallini sulla gente. Amara ironia, per una società che su ben altri presupposti e ben più faticosi percorsi deve ricominciare a riflettere su se stessa.