MARCO PICCOLO

ATTUALITA', RAZZISMO IN ITALIA?,RAZZISMO GENETICO, RAZZISMO CULTURALE, RAZZISMO PSICOLOGICO-REATTIVO


 CULTURA/RIFLESSIONEGLI ITALIANI SONO RAZZISTI?C'E' RAZZISMO E RAZZISMO...
GIUNGONO gli insulti a un giocatore di colore di una nota squadra di calcio  e con gli insulti la domanda di sempre. Gli italiani sono razzisti? Posto così, in termini lapidari, l’interrogativo non ha una risposta. Anzi, non ha molto senso. Bisogna anzitutto distinguere fra razzismo e violenza. Dobbiamo riflettere sulla violenza endemica, tipica delle società sviluppate, che si è andata sostituendo a forme molto più devastanti e diffuse di violenza delle società tradizionali. Ma esiste ovviamente il razzismo vero e proprio. Tuttavia, anche in questo caso bisogna distinguere. Anzitutto teniamo presente l'esistenza del razzismo che direi biopsicologico. È espressione dell'evoluzione della nostra specie durata milioni di anni. Un tempo il sospetto verso il diverso era uno strumento essenziale di sopravvivenza. Chi non lo possedeva veniva travolto. Questo istinto primordiale si è conservato nella razza umana: riemerge di fronte a razze, popoli, individui, che vengono vissuti come estranei, sconosciuti e, in quanto tali, ritenuti pericolosi. Questo razzismo esiste dunque allo stato latente in tutti i popoli e le razze. Non serve quasi più, ma esiste: ho sempre sostenuto che razzisti si nasce, antirazzisti si diventa per cultura. Dunque, da questo punto di vista, non possiamo sostenere che proprio gli italiani sono razzisti, in un certo senso lo sono gli esseri umani. In secondo luogo non possiamo negare la presenza di un razzismo culturale che per molti aspetti rasenta il folklore. Ma anche questo va e viene con il passare del tempo e il mutare delle culture. In terzo luogo esiste un razzismo che definirei di comodo, che è la risposta, ad esempio nel Mezzogiorno, al fatto che gli stranieri occupano posti in aree in cui la disoccupazione è diffusa. Oppure una sorta di razzismo reattivo alla diffusione della droga e della prostituzione a opera di determinati gruppi etnici. Ma anche questo non è razzismo allo stato puro. È quasi esclusivamente reattivo. Infatti nessuno se la prende, ad esempio, con i filippini, il cui tasso di delinquenza è bassissimo. Insomma, tutte queste forme, o sono biopsicologiche, o occasionali, o espressione di una determinata fase di trasformazione della società. Non permettono di dire genericamente che gli italiani sono razzisti.. Infine, ma sono una minoranza infima, esistono i razzisti veri e propri, che parlano di superiorità della razza bianca, che considerano gli altri esseri inferiori, eccetera, eccetera. Ma quanti sono in Italia? Uno su mille? Su diecimila? Su centomila? Cioè pochi idioti!