MARCO PICCOLO

SCUOLA: NON C'E' LIMITE AL PEGGIO


La mensa scolastica dei "separati a tavola"
SUCCEDE A ORTE. Stessa classe, stesso refettorio. Ma vassoi diversi: un bambino mangia i tortellini, il suo compagno di banco la minestrina ; uno ha la crostata, l’altro una pera. Non è la scelta di una mensa scolastica più raffinata dalle altre, ma un obbligo legato al denaro: se i genitori hanno comprato i buoni pasto della scuola, quest’anno più cari che nel passato, c’è il menù ufficiale. Se la famiglia non ha pagato in tavola ci va il menù surrogato, fornito dal Comune a prezzo più basso. Non è  solo una questione di qualità, ma da sempre i bambini soffrono quando si sentono diversi dagli altri. Immaginate che effetto può avere sentirsi dire, a sette-otto anni: «Tu questo non lo puoi mangiare perché il tuo papà non ha pagato»...
Fonte: La Stampa.