MARCO PICCOLO

RIFLESSIONI, PENSIERI, COMMENTI, TESTIMONIANZE DA LONDRA, COSTUME E SOCIETA', ITALIAN BOOKSHOP


CULTURA, PENSIERI E OPINIONILONDRA: ITALIAN BOOKSHOP
Al numero 5 di Cecil Court, uno dei vicoli più affascinanti di Londra, con i suoi deliziosi negozi di antiche stampe, vecchi volumi e oggetti di antiquariato,(vedi foto) esiste da vent'anni una libreria italiana. La gestisce Ornella Tarantola, una simpatica signora che è diventata il punto di riferimento della comunità di espatriati che la vanno a trovare per cercare un libro, fare due chiacchiere, bere un bicchiere di prosecco alla presentazione dell'ultima opera di qualche autore. L'Italian Bookshop è anche il luogo ideale per scoprire quali libri preferiscono davvero gli italiani, quando sono al riparo dal martellamento del marketing delle case editrici, dalle promozioni e autopromozioni degli autori in televisione e dalle mode passeggere. Non si vende un solo volume di preti, cardinali, santi e beati, racconta Ornella Tarantola, e se ne va solo qualche Padre Pio. I politici sono totalmente ignorati Assoluto disinteresse per cantanti e attori. Solo Al Bano ha avuto un po’ di successo: una copia venduta.  Ai primi posti delle classifiche dell'Italian Bookshop resiste Gomorra di Roberto Saviano. Lo comprano anche gli inglesi che stanno imparando l'italiano. E' interessante, scritto bene e facilmente comprensibile. Tutti adorano Andrea Camilleri, che come arriva si vende. Non va invece Giorgio Faletti “perchè molti dei suoi libri non sono ambientati in Italia e qui risultano quindi meno interessanti”. Inaspettatamente ignorata Oriana Fallaci e la Mazzantini .C'è un libro che continua ad essere venduto da tempo: “Talento da svendere” di IRENE TINAGLI pubblicato da Einaudi. “Lo leggono le centinaia di ragazzi brillanti e preparati che non hanno trovato un lavoro in Italia e sono venuti a cercarlo a Londra. Nel libro c'è la loro storia”.