MARCO PICCOLO

DOSSI ASSASSINI


Pericoli sulla strada - Tutti accusati di omicidio colposo. Davanti al gup si sono costituiti parte civile sorella e genitori di due vittimeDosso mortale, a giudizio funzionari e costruttore Verona, rinviati a processo in quattro. Tra loro anche tre dipendenti del Comune di Verona
Saranno chiamati al banco degli imputati Ales­sandro Bortolan, classe 1955, di Verona, funzionario del Comune di Verona; Elia Lavarini, classe 1933, di Vero­na, legale rappresentante del­la cooperativa «La Regione» (ditta costruttrice); Renato Zanuso, del 1948, di Caldie­ro, funzionario del Comune di Verona; Michele Fasoli, del 1969, di Lavagno, funzio­nario del Comune di Verona. I primi tre dovranno rispon­dere di entrambi gli inciden­ti mortali, Fasoli di uno; l’ac­cusa, per tutti, è cooperazio­ne in omicidio colposo. A ritrovarsi per davvero tutte le dita puntate addos­so, però, non c’è dubbio che sarà quel tanto contestato «dosso-killer» che in via Laz­zaretto, al Pestrino, nel giro di un anno e mezzo è costato la vita a due giovani motoci­clisti di 36 e 25 anni. Così, al­meno, sarebbe andata in ba­se alla ricostruzione tracciata sia dalla procura che dalle parti civili: a quest’ultimo proposito, nell’udienza preli­minare di ieri, si sono costi­tuiti parte civile i genitori di Giovanni Battista Graziani che, a un passo dalla laurea in archeologia, venne sbalza­to dalla sella della sua Thriumph 955 transitando su quella piattaforma che avrebbe dovuto indurre a fre­nare la velocità; parte civile sarà anche la sorella del cen­tauro Franco Perlato che, co­me Giovanni, cadde dalla propria Yamaha R1 proprio mentre passava sopra il dis­suasore di via Lazzaretto. Una doppia fatalità o due tra­gedie che si sarebbero potu­te scongiurare? (Corriere Veneto).