RIFLESSIONE DELLA SERA IL MISTERIOSO LINGUAGGIO DEL CORPO
Ogni segnale è composto da diversi elementi: se è una mano che tocca, hanno valore distintivo la configurazione della mano, il tipo di movimento, la parte del corpo di colui che è toccato e la pressione che ne riceve. Così alla voce "carezza" troviamo un tocco leggero con il palmo o il dorso di una mano aperta, che può interessare qualsiasi parte del corpo dell'altro, sviluppandosi preferibilmente lungo una linea. A questo segnale corrisponde una frase (ti voglio bene), un significato letterale (voglio darti serenità e piacere), un significato indiretto (voglio che tu sia calmo), un significato originario (voglio darti una piacevole sensazione) e il tipo di rapporto tra i due (affettuoso). Anche la direzione e l'intensità dello sguardo può dire tante cose: uno sguardo luminoso, diretto, comunica interesse, se rivolto verso il basso è segno di imbarazzo o sottomissione. Ma ci sono anche le occhiate di traverso, le strizzatine d'occhio o gli sguardi in tralice. E il viso nel suo insieme? UN ottimo esempio è la mobilissima mimica facciale dei direttori d'orchestra - l'arte direttoriale è una delle più complesse tecniche di comunicazione non verbale, perchè il corpo e il viso del direttore partecipano alla pulsione ritmica dell'orchestra mentre ne coordinano l'esecuzione. Al momento di iniziare a suonare, il direttore solleva le sopracciglia (siamo in stato di allerta, siamo pronti) e con un energico cenno del capo dà l'avvio. Un obiettivo più ambizioso è riuscire ad analizzare le espressioni dei politici più in vista, di conduttori televisivi, e anche smorfie, sorrisi, atteggiamenti dell'uomo comune. Ma non tutto è codificabile, ci sono comportamenti "creativi", come quelli di Bonolis o il celebre sorriso autoironico di Charlie Chaplin (sorride dell'atto stesso di sorridere), ed è così che i linguaggi non verbali si evolvono e si arricchiscono continuamente di nuovi segnali e significati.