MARCO PICCOLO

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EDITORIALE UCCIDERE BERLUSCONI.....
Dal Web , in sincronismo perfetto con il nuovo corso mediatico del Cavaliere, viene lanciata la campagna per finanziare un film che dovrebbe raccontare la storiaccia di un giovane paranoico che decide di uccidere Berlusconi. La trama del futuro film, letta fino a questo punto, farebbe senz'altro pensare al rischio concreto che il protagonista reale possa anche prenderla male e magari, dato il clima, aggiungere il copione al dossier delle persecuzioni di cui ultimamente fa ampie citazioni.  Invece per quanto abbiano tentato di essere cattivelli e antiberluschini da manuale, i promotori di questa fantafiction, in realtà tradiscono il desiderio, forse affogato nei sensi di colpa, di voler passare alla storia del cinema per il più apologetico soggetto per una pellicola di «regime». Assai piu' dei sublimi livelli di «Bengasi» o «La corazzata Potemkin». Non è difficile capire quanto il film sull'assassinio di Silvio nasconda in realtà l'intenzione di celebrarne le virtù eroiche. Quando l'aspirante «tirannicida» si arma e a bordo di una vecchia Golf rapisce il premier ne resta folgorato. Durante il viaggio con la vittima al fianco qualcosa in lui si ribella. Il solo contatto con Silvio che gli parla risveglia la sua coscienza. Fino a quel momento resa sorda dall'ideologia comunista e dalla cultura dell'odio. Resta affascinato da quell'uomo, forse si scopre addirittura innamorato, ma oramai è troppo tardi e il suo disegno criminale avrà compimento. E' facile prevedere che l'effetto del film, in questi termini, sarebbe spettacolare. Per Silvio barbaramente ucciso si avvera la profezia del martire, per giunta l'assassino non potrà gioire del suo scellerato gesto: il rimorso di aver privato l'umanità di un giusto gli renderà insopportabile l'esistenza.