MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA NOTTE, TRANS, VIADOS, PROSTITUZIONE, PENSIERI, OPINIONI E SUGGESTIONI PER UN ALTRO GIORNO


RIFLESSIONE DELLA NOTTEIN RISPOSTA ALLA  MIA AMICA DIANAVERA I transessuali, nuovo boom della prostituzione, detengono il 50 % del mercato del sesso a pagamento
"SE RINUNCIASSIMO AGLI ATTRIBUTI SESSUALI MASCHILI PERDEREMMO IL 90 PER CENTO DELLA CLIENTELA".Schiamazzi, sberleffi, soste silenziose, clacson assordanti, moto che sfrecciano, auto che s'ingolfano. E loro, le regine della strada, incuranti del disordine provocato dalla loro presenza, contrattano, litigano. Bellissime. Coi seni alti e duri, le natiche perfette, la pelle che brilla sotto le luci artificiali, una collana a coprire il busto, vezzi di merletti e trasparenze, il trucco esagerato, le gambe affusolate e scarpine con tacchi a spillo ma di numero 44-45. Iperdonne nel grande circuito delle notti trasgressive. Figure surreali che impersonano il mito erotico del fumetto cyberpunk. Stravaganti. Veri miracoli dell'ingegneria plastica. Una femminilità e un'ambiguità ostentate come il frutto proibito di un sogno perverso. Sono i trans al “lavoro” in una notte normale. Hanno voci profonde, spezzate qua e là da qualche acuto. Nella capitale (come in tutte le metropoli) sono diventati il 50 per cento della prostituzione  (l'altra metà è quella femminile, fatta tutta di straniere; mentre la prostituzione italiana non sa reggere la concorrenza). La loro presenza e visibilità sono andate crescendo vertiginosamente negli ultimi anni. I trans italiani sono pochissimi rispetto ai brasiliani, belli, affamati di denaro, già passati sotto le mani di chirurghi brasiliani bravissimi e dai costi contenuti. Il loro successo è stato un evento. Che ha cambiato il mercato sessuale. Spendono tutto in cosmetici, ormoni. Hanno una vita breve, divorati dal disordine e le malattie. Sono vittime e autori di risse, furti, scippi, rapine, omicidi. Un business miliardario. Con radici che affondano nella sfera simbolica del caos originario, quando il sesso era indifferenziato, e il maschile e il femminile si fondevano in un perenne abbraccio. Dev'essere qualcosa di profondo e ancestrale quello che spinge fin qui - fra volgarità, leziosaggini, profumi sfacciati e sudore dei corpi - sia il borgataro insolente sia il GOVERNATORE DEL LAZIO e con lui industriali, uomini politi, manager, ecc…..  In coda paziente davanti alle superfemmine con la voce roca e il pene, simili a divinità lontane come quelle che l'arte africana dei Dogon e dei sudanesi ci mostra, o Shiva nella mitologia dell'India, o la Venere con il corpo peloso e il fallo eretto che - racconta Macrobio - a Cipro era venerata. Divinità terra-terra, queste. Inquietanti come i loro clienti infatti: nella letteratura e nell'arte moderne e contemporanee abbiamo una fioritura di androgini ed ermafroditi, utilizzati come prototipi trasgressivi capaci di mettere in crisi l'establishment borghese e il suo immaginario, di far saltare le categorie dell'ordine e del disordine attaccando a fondo il principio di identità e le frontiere della coscienza.