MARCO PICCOLO

RIFLESSIONE DELLA SERA , GRANDE E PICCOLO FRATELLO, PENSIERI, OPINIONI, COMMENTI, CULTURA, TELEVISIONE,


RIFLESSIONE DELLA SERA PICCOLO FRATELLO
MACCHE' GRANDE FRATELLO...Con che coraggio si è potuto abusare di Orwell e della sua agghiacciante profezia intitolandogli uno spettacolo insulso e deprimente? Nell'utopia negativa del romanzo 1984 la faccia onnipresente di un superdittatore controlla da ogni angolo di strada, dai teleschermi installati nei ritrovi pubblici e nelle case le parole, i gesti, i comportamenti più intimi di un popolo di schiavi. E’ un volto dai grossi baffi neri e dai lineamenti rudi ma non sgradevoli, perfino bonari. Chiaramente esemplato su Stalin, che era vivo e vegeto quando Orwell scriveva, ammonisce i suoi sudditi: Il GRANDE FRATELLO TI GUARDA. Ma nella telenovela che ci offre ogni anno  Canale 5 la situazione appare rovesciata. Siamo noi - quella parte di noi che accetta l'adescamento - a esercitare il controllo su un gruppo di persone riprese dalle telecamere, a decretarne la punizione se deludono le nostre capricciose aspettative, espellendole dal paradiso della visibilità. Gli spettatori vengono promossi a censori e giustizieri: per rispettare l'analogia con il grande fratello, fungono da occhio gigante che controlla il piccolo schermo in cui dovrebbe esprimersi la vita vera della gente comune. In realtà, in questa confusione delle parti viene annullata ogni distinzione tra vero e falso. La sola verità sembra essere quella di una massa passiva che si compiace di specchiarsi in frasi melense, in cadenze strascicate di gergalità convenzionale, in comportamenti che, quando non siano volgari, dovrebbero risultare assolutamente insignificanti: per esseri di normale intelligenza e di mediocri interessi e curiosità.