MARCO PICCOLO

NIENTE UOMINI DURANTE IL PARTO


 GLI UOMINI (PADRI, GINECOLOGI, INFERMIERI...) INTERFERISCONO NEGATIVAMENTE CON IL  PARTOUno studio francese: "La loro presenza blocca l'ormone che stimola le contrazioni". La nascita è una faccenda per donne
Una stanza quasi vuota, gli strumenti indispensabili, pochi rumori e solo un’ostetrica d’esperienza. È quanto basta a una donna che sta mettendo alla luce un figlio. Anzi, di più: è quanto serve. Il resto non è solo superfluo, ma pure dannoso: invasive le luci forti e i macchinari di monitoraggio costante, ansiogeno il via vai di infermiere, ma soprattutto pericolosa la presenza di uomini. Che siano essi medici, lì per assistere, o futuri padri di chi sta per venire al mondo. Nessuno escluso, la teoria vale specialmente per i papà che, mascherina sulla bocca, circumnavigano la donna in preda alle doglie, muniti di telecamera per registrare l’evento.NOTA PERSONALE: Appena laureata ho svolto il tirocinio in quasi tutte le cliniche universitarie, compresa quella di ostetricia e ginecologia. A quei tempi il padre non assisteva, di norma, al parto. Per mia diretta esperienza personale ho potuto constatare che quando in sala parto c'era solo la ginecologa di turno e l'ostetrica abitualmente la partoriente era più collaborativa e serena. Questo, ovviamente, non ha alcun significato sul piano scientifico, è solo un ricordo di gioventù.