MARCO PICCOLO

LA PROFESSORESSA


ANNA CIRIANI: SOGNO EROTICO DEGLI ITALIANI E INCUBO DEI GENITORI 
ANCHE QUEST'ANNO LA SOLITA STORIA:  torna la pornoprof e i genitori insorgono. Sembra il copione d'una commedia all'italiana Anni 70. Invece succede sul serio. A Pordenone. «Se ci sarà ancora quell'insegnante noi terremo i nostri figli a casa», tuonano le famiglie, minacciando azioni e ritorsioni di ogni genere. L'insegnante della discordia è un'avvenente professoressa di lettere. Irreprensibile alla lavagna la mattina, disinibita nella vita erotica privata la notte. Quattro anni fa fece parlare di sè quando un gruppo di allievi scoprirono delle sue fotografie sui alcuni siti hard. Non si lasciarono sfuggire l'occasione, stamparono le immagini e le appiccicarono nei bagni con relativi commenti boccacceschi. Se ne accorsero i colleghi, il preside, i genitori. E fioccarono proteste. Naturalmente anche pubblicità. Mettendo, per esempio, i due termini «professoressa» e «Pordenone» su un qualunque motore di ricerca ci si infila in antri innominabili del Web, dove è custodito materiale ben diverso da un riassunto sull'impero romano. Anche la professoressa di Pordenone s'indignò, sostenne di non essere la signora spogliata affissa nei bagni. Disse che erano fotomontaggi. In fondo, da che mondo è mondo, e da che scuola e scuola, gli allievi hanno sempre scritto e inventato oscenità sul "corpo" insegnante. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Pordenone è stato però  di avviso contrario.