MARCO PICCOLO

E' TUO FIGLIO? SI', FORSE...ASSOLUTAMENTE NO!


Sesso, bugie e Dna. Viaggio alla ricerca del vero padre. Dal web ai laboratori, è boom dei test. E La famiglia non sarà più quella di prima. I figli non frutto del presunto padre, sono milioni di milioni. Lo documenta inequivocabilmente  la genetica.
Ora grazie al Dna, la prova è certa. In cinque giorni, con pochi euri, è possibile fugare ogni dubbio con un test di paternità. E dato che la procedura è semplicissima lo sfizio è sempre più diffuso. Un boom. Tra i maschi, ovviamente. Ma anche tra le donne. E non perchè hanno obliato i mesi di pancione, né perchè temono, come nei romanzi d'appendice, che i pargoletti in culla vengano scambiati, ma perchè non sono sicurissime d'aver concepito il figlioletto con l'ultimo uomo accanto. Basta girare su internet per scoprire che sono centinaia i laboratori che offrono il test on line: “Se hai un dubbio, perchè tenertelo? Fa la cosa giusta e sorridi al tuo vero erede”. Il boom dipende da un'aumentata volubilità delle mogli? Assolutamente no. La libertà sessuale non ha incrementato la confusione genealogica rispetto ai tempi in cui le contadine venivano sedotte dai conti e le lady si distraevano con lo stalliere, o quando la povertà spingeva i mariti a migrare in paesi lontani. Il diluvio di test si deve alla tecnologia. E' facilissimo farlo, costa meno di un lastminute in Georgia, ma è molto più corroborante per psiche e autostima. ATTENZIONE: per legge il "prelievo" di una traccia biologica , tipo saliva o sangue, SI PUO' FARE SOLO con  il consenso dell'interessato o, se minore, dell'altro genitore o del Giudice. Quindi se si vuole usare il tutto come prova in tribunale per divorzi, DISCONOSCIMENTO DI PATERNITA',  alimenti,  eredità,  i test dovranno avvenire di comune accordo con l'altra (non più dolce) metà. Servono papiri burocratici, firme, bolli, autorizzazioni, consensi, periti  medico legali, consulenti di parte, ecc….  E capita - più spesso di quanto si pensi, lo vedo io tutti i giorni - che le mogli scoperte confessano e i mariti perdonano.INOLTRE, Secondo la mia diretta personale esperienza: comunicare a due genitori che il figlio è affetto dalla sindrome di down è molto più delicato e doloroso che non dover dire che quel loro figlio amatissimo, solo biologicamente, non è tale.