MARCO PICCOLO

E D I T O R I A L E


EDITORIALELEI E' PIU' VECCHIA DI LUI?  TANTO MEGLIO
Chi lo avrà stabilito che per il germogliare dell'amore l'uomo debba essere più vecchio della donna? I pensatori d'indagini demoscopiche hanno sentenziato il nessunissimo peso fra le date di nascita dell'uomo e della donna che intendono vivere assieme, procedere nel comune cammino, mettere al mondo dei figli. Può benissimo la donna avere più anni dell'uomo nella prospettiva di una unione futura e della sua permanenza. L'amore non chiede il passo alle carte d'identità, non solo, ma darebbe maggiori garanzia di durata se lei è nata prima di lui, se nel giovane partner trova un ancoraggio stabile rispetto alle tante tentazioni che il caso o la ricerca mettono innanzi. Senza scomodare gli estremi della stagionatura e dell'acerbità, una donna matura assicurerebbe per giunta, al consorte, quel tanto di protezione materna che gli uomini, si dice, cercano in chi gli sta accanto. Per giunta, la sua esperienza consentirebbe di evitare le secche e gli scogli, saprebbe incanalare bene il vento della navigazione, traendone maggior beneficio per sé rispetto alle attenzioni d'un compagno attempato e stanco. Tutto questo, poi, sarebbe la conseguenza d'una mutazione delineatasi progressivamente, che vuole la donna assai più vigorosa e pimpante e decisionista del maschio d'oggi, impastoiato in rimorsi o rassegnazioni o stanchezza a seconda delle interpretazioni sociologiche. Ma non basta. Sarebbero remotissimi i tempi in cui la donna attendeva d'essere raggiunta dalla freccia scoccata dal suo Cupido. Oggi, si annuncia con la prosopopea dell'ovvietà, è lei a prendere l'iniziativa, a scegliere, invogliare, lusingare, remare, sennò (ed ecco un altro annuncio) i giovani di adesso rimarrebbero a far scorrere mesi e anni senza il pensiero di un approdo per quanto riguarda la vita a due. Né essa è timida, come la si immaginava o pretendeva. La guida lei, la danza, scegliendo il passo del ballabile più congeniale a entrambi. Si sa infine che è poi difficile demordere dalle abitudini assunte, perciò, nell'esistenza di coppia, le maggiori progettualità aspettano a lei, relegando il consorte in una sorta di limbo che, se non dà vittoria, non priva tuttavia della pace. Anzi, della paciosità che toglie il fastidio di assumere decisioni e avvicina un indolente nirvana. In un futuro prossimo o immediato, insomma, saranno le donne a maneggiare il bastone del comando, e c'è chi afferma che, in questo modo, le sorti del mondo potrebbero volgere al meglio. Peccato che, con minor visibilità e assai complessi maneggi, il mondo familiare fosse delle donne anche ieri, costrette, però, a inchinarsi dinanzi all'autorevolezza di facciata dei mariti. Venuta meno questa, conviene attendere con fiduciosa curiosità la nostra sorte futura.