MARCO PICCOLO

RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, CONSIDERAZIONI, IDEE, INFORMAZIONI, SUGGESTIONI.... PER UN NUOVO GIORNO


RIFLESSIONE DELLA NOTTE LA TRAGEDIA DELLA "FEBBRE DEL GIOCO" SI PUO' CURARE, ANCHE SE E' UNA SEVERA PATOLOGIA PSICHIATRICANON SOLO PILLOLE: ANTIDEPRESSIVI, ECC...  MA ANCHE PSICOTERAPIA (BREVE) DI TIPO COGNITIVO
BASTA UNA PILLOLA CONTRO LA TENTAZIONE DEL GIOCO D'AZZARDO, NO MA AIUTA. Il gioco d'azzardo patologico è un disturbo psichiatrico grave: presenta disfunzioni a livello dei neurotrasmettitori di serotonina, noradrenalina e dopamina, che possono facilitare il comportamento impulsivo e la dipendenza. Quindi? la soluzione sta anche nella chimica, più che nella pura e semplice forza di volontà: le sostanze che agiscono in questo settore, già utilizzate da una decina d'anni per la cura dei disturbi ossessivo-compulsivi, possono servire efficacemente anche per fermare i giocatori. AD ESEMPIO, somministrando una pillola a base di fluvoxamina si riesce a ridurre l' impulso al gioco. BISOGNA CONSIDERARE   CHE  circa la metà dei giocatori definiti "patologici" ha avuto nel corso della vita anche problemi legati alla dipendenza da alcol e droga.  In un campione di pazienti ospedalizzati affetti dalla patologia del gioco d'azzardo  si è inoltre riscontrato che ben il 76 per cento presentava i sintomi della depressione. Ma come riconoscere il giocatore patologico? Due sono le caratteristiche fondamentali: la quantità di tempo dedicata al gioco (o al pensiero del gioco), e le somme giocate, che sono spesso superiori alle possibilità economiche del giocatore.  Come ogni dipendenza, anche questa spinge chi ne è affetto ad aumentare le quantità di "droga" necessaria per ottenere lo stesso livello di beneficio. Fino a estremi a volte tremendi: alcuni giocatori s'indebitano, rovinano la famiglia, finiscono vittime degli usurai, iniziano a delinqere, o, se donne, a prostituirsi. oppure,  come è successo…ci si vende un rene per riavere i soldi persi. E una patologia  diffusa, il gioco d'azzardo. Negli usa colpisce dall'1 al 3 per cento della popolazione complessiva. In Italia si stima che uomini e donne che hanno ceduto all'irresistibile forza delle scommesse, delle puntate, del rilancio, sono circa 300 mila sui 13 milioni di giocatori conosciuti.