MARCO PICCOLO

Vignetta anti-italiana, da lombastardi a costa nostra


Una perfida vignetta che prende di mira l'Italia sull'Australian Financial Review dello scorso 20 novembre ha fatto infuriare gli emigrati italiani e rischia ora di innescare un caso diplomatico. La vignetta della discordia era a corredo di un articolo di Silvia Greco, in cui l'autrice raccontava con delusione la situazione politica della sua terra d'origine dov'era tornata di recente per un viaggio. La vignetta - su cui campeggia la dicitura "via Dolorosa, Italia" - rappresenta la cartina geografica di un'Italia in cui i nomi di città, province e regioni sono storpiati secondo i più frusti luoghi comuni, oppure declinati come offese di vario genere: ecco che Venezia diventa "Venerea" (come una malattia), Verona "Venomma" (giocando sull'inglese "venom", ossia veleno) e nel Nordest si notano città come "Fascisti" e "Bestiale". I Lombardi diventano "Lombastardi", i Toscani "Truculenti" e la Liguria è "Litigia".Manco a dirlo la Sicilia è stata ribattezzata "Mafia", e la costa davanti a Campania e Calabria "Costa Nostra". Campeggiano città come "Assassinio", "Merda", "Omertà", ma anche fantasiose declinazioni dall'inglese: "Burpi" (dall'inglese "burp", rutto) e "Slutti" (da "slut", puttana). Al posto di Roma c'è "Puta" e lungo l'Appennino campeggia la scritta "Berlusconia"In una cornice a fianco dello Stivale c'è un ritratto del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, abbigliato come Napoleone e in compagnia di due donnine nude che suonano tromba e cetra. Appena sotto c'è la scritta "Il Cavaliere Primo Potente e Capo di tutti de Berlusconia"