MARCO PICCOLO

EDITORIALE DEL SABATO: RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, SCIENZA DELLA VITA, FEDE, CULTURA, FILOSOFIA


EDITORIALE DEL SABATOTRA FEDE E SCIENZA
Si verificano in questi nostri anni, frequenti scambi, o piuttosto cortocircuiti, fra "religione" e “scienza”. I due ambiti sono da secoli contrapposti, incomunicanti e reciprocamente scomunicati, ma oggi alle soglie del 2010 avanza un bisogno d' incontrarsi e di riconoscersi. Non si contano ormai i titoli dei libri che annunciano la grande conciliazione, la grande sintesi, o che tentano almeno di gettare ponti. Agli estremi ci sono ancora posizioni irriducibili, che si esasperano a vicenda e si riflettono nella corrente, vistosa contrapposizione fra “laico” e “religioso”; ma l' ideale per molti uomini del nostro tempo sembra essere quello di una religione che abbia solide basi e conferme sperimentali, scientifiche: una specie di religione ragionieristica, che conserva un certo sapore di vaghi esoterismi e spiritualismi ottocenteschi. Detto questo, le questioni di fronte alle quali gli sviluppi teorici più recenti delle scienze ci pongono sono  tali da lasciarci sospesi nell' orgoglio di un costruire che non può più produrre se non il vuoto. Più che alla religione almeno nel senso in cui l' Occidente l' intende l' esperienza della  scienza contemporanea sembra condurre alla vertigine, allo sgomento di un universo che forse, insieme a tutte le sue leggi, non è altro che creazione della nostra mente. Una illusione che scompare appena cessiamo di pensarvi.  Possiamo forse dire che anche per questa via siamo comunque sospinti verso una qualche “fede”, potremmo essere semplicemente obbligati a credere nell' universo che sta dentro la nostra mente, a credere cioè che le apparenze sono la nostra realtà ultima. Una specie di fissazione maniacale ci legherebbe ad esse, senza nessuna possibilità di uscirne. Questa, secondo Barrow, sarebbe la “sentenza finale” pronunciata oggi dalla  scienza.