MARCO PICCOLO

L'INTERVENTO, CULTURA, SCIENZE D£ELLA COMUNICAZIONI, FRANCIA, TELEVISIONE, COSTUME E SOCIETA',


L'INTERVENTOUna tv senza pubblicità ormai non incanta più nessuno
L'esperimento di una rete televisiva pubblica, in Francia, senza pubblicità, fortemente voluta dal presidente Sarkozy, ha dato un imprevedibile risultato negativo, nel senso che gli spettatori non sono per nulla aumentati, perché i palinsesti senza interruzioni non hanno affascinato nessuno. V'è da dire, oltretutto, che gli spot non sono affatto aumentati nelle altre televisioni, nelle radio private o sulla carta stampata. Eppure si prevedeva che togliendo pubblicità ai canali statali si sarebbero liberate risorse pubblicitarie a beneficio dei gruppi privati. Niente di tutto questo.L'idea iniziale, per il vero, era partita dall'emittente Tfl, network privato francese controllato dal costruttore Bouygues, che totalizza un quarto degli ascolti Tv e il 40 per cento della raccolta pubblicitaria complessiva delle emittenti tv francesi. Di questa idea si è impossessato il presidente francese che, addirittura, prima dell'approvazione della legge apposita da parte del Parlamento (5 marzo 2009) ha chiesto e ottenuto dalla televisione pubblica France Television (France 2 e France 3) di liberare il palinsesto delle emittenti dagli spot, cosa che è avvenuta a gennaio di quest'anno (dalle 8 di sera sino alle 6 del mattino successivo).Ma il risultato, incredibile dictu, è che gli share non si sono mossi di una virgola; che due reti prive di pubblicità non hanno acquistato nemmeno uno spettatore in più, mentre tutti gli altri sono rimasti a bocca asciutta. Ma la cosa più clamorosa riguarda la pubblicità. Secondo le previsioni, infatti, gli 800 milioni di euro di raccolta delle reti pubbliche sarebbero dovuti migrare, per oltre la metà, verso i concorrenti privati; altri 160 milioni avrebbero dovuto refluire verso carta stampata e radio; 80 verso Internet. Invece sembra si siano letteralmente volatilizzati. È chiaro, a questo punto, che, a tutti coloro che avevano, in maniera trasversale, preconizzato una tv libera, anche in Italia, il disegno messo in atto dal presidente Sarkozy, con i risultati evidenziati, deve pure insegnare qualcosa. Non per nulla, oggi, sono silenti. Certo, una tv senza pubblicità, con palinsesti senza interruzioni di sorta, può affascinare, ma si debbono pure fare i conti con la realtà, riflettendo, in ogni ipotesi, su un risultato così negativo, sia pure in terra francese.