MARCO PICCOLO

CRAXI E' MORTO DIECI ANNI FA, TUTTE LE "COLPE" RICADDERO SU DI LUI, FU IL CAPRO ESPIATORIO DEL TEMPO.....


RIFLESSIONE DELLA NOTTE  Craxi. Una vita, un'era politica
Ricordo gli slogan anti-Fanfani quando questi aspirava alla Presidenza della Repubblica («Nano maledetto, non verrai mai eletto») o in altre circostanze («Fanfani in pensione col minimo»), basta ricordare la pioggia di MONETINE lanciate dalla gente sulla soglia dell'Hotel Raphael a Roma addosso a CRAXI accusato di furto. Seconda premessa: l'odio esiste, è una delle pulsioni dell'essere umano, certo non delle migliori. Non siamo tutti Gesù. Càpita tutti i giorni che per un odio abnorme ci si uccida tra vicini di casa, colleghi d'ufficio, dipendenti e padroni, mariti e mogli. È brutto, ma l'idea di poter cancellare l'odio dalle emozioni correnti è ridicola: e anche l'idea di poter alterare il significato di questa parola non è intelligente. Dire, come ha fatto il presidente del Consiglio, che «è l'odio che nutre la mano degli assassini del professor Biagi» (nutre la mano?), e attraverso l'«odio» estendere la colpa di omicidio a tutti quelli che non amano lui (se non gli vogliono bene sono portatori d'odio, è chiaro, e se sono portatori d'odio sono assassini), è doppiamente brutto. Primo, per l'egocentrismo capace di ribaltare e accentrare su di sè anche l'uccisione tragica di un altro. Secondo, per la spregiudicatezza di usare anche la morte altrui ai propri fini: «Interrompere la catena dell'odio e della menzogna... nel conflitto sociale e politico occorre ragionevolezza... Uscire da questa spirale di odio politico, smetterla di considerare nemici gli avversari...». Ma il conflitto è legittima autodifesa per chi viene danneggiato. La polemica non è odio nè menzogna: è critica. La ragionevolezza non consiste nel fatto che soltanto il governo abbia ragione. E il disaccordo è diversità di idee, non "funesto linguaggio da guerra civile "