RIFLESSIONE DELLA NOTTE Craxi. Una vita, un'era politica
Ricordo gli slogan anti-Fanfani quando questi aspirava alla Presidenza della Repubblica («Nano maledetto, non verrai mai eletto») o in altre circostanze («Fanfani in pensione col minimo»), basta ricordare la pioggia di MONETINE lanciate dalla gente sulla soglia dell'Hotel Raphael a Roma addosso a CRAXI accusato di furto. Seconda premessa: l'odio esiste, è una delle pulsioni dell'essere umano, certo non delle migliori. Non siamo tutti Gesù. Càpita tutti i giorni che per un odio abnorme ci si uccida tra vicini di casa, colleghi d'ufficio, dipendenti e padroni, mariti e mogli. È brutto, ma l'idea di poter cancellare l'odio dalle emozioni correnti è ridicola: e anche l'idea di poter alterare il significato di questa parola non è intelligente. Dire, come ha fatto il presidente del Consiglio, che «è l'odio che nutre la mano degli assassini del professor Biagi» (nutre la mano?), e attraverso l'«odio» estendere la colpa di omicidio a tutti quelli che non amano lui (se non gli vogliono bene sono portatori d'odio, è chiaro, e se sono portatori d'odio sono assassini), è doppiamente brutto. Primo, per l'egocentrismo capace di ribaltare e accentrare su di sè anche l'uccisione tragica di un altro. Secondo, per la spregiudicatezza di usare anche la morte altrui ai propri fini: «Interrompere la catena dell'odio e della menzogna... nel conflitto sociale e politico occorre ragionevolezza... Uscire da questa spirale di odio politico, smetterla di considerare nemici gli avversari...». Ma il conflitto è legittima autodifesa per chi viene danneggiato. La polemica non è odio nè menzogna: è critica. La ragionevolezza non consiste nel fatto che soltanto il governo abbia ragione. E il disaccordo è diversità di idee, non "funesto linguaggio da guerra civile "