MARCO PICCOLO

STUPIDITA'&IGNORANZA


 STUPIDITA' ED IGNORANZA CI SOMMERGERANNO COME UN TSUNAMI
Esiste una preoccupante nuova ignoranza a cui non possiamo assistere indifferenti. La maggior parte dei quindicenni di oggi che arrivano al liceo non sanno né leggere, né scrivere, né parlare. Hanno perduto il dono della parola: balbettano per mezzo minuto e restano in un silenzio imbarazzante, non capiscono i libri che leggono, non sanno scrivere quello che pensano, non conoscono la grafia corretta della loro lingua, hanno un lessico povero e limitato, non sanno leggere ad alta voce, prendere appunti, studiare, e ricordare quello che hanno letto. È questo che volevamo ottenere quando ci siamo battuti per una scuola più aperta e più democratica? Oggi abbiamo una scuola elementare (molto lodata) in cui si fa preferibilmente teatro, pittura, canto, si dispongono i banchi in cerchio, si fanno gare di corsa nei corridoi e, anche, si leggono dei bei libri tutti insieme. Attività molto belle, divertenti, creative, di una scuola che desidera più che altro insegnare a stare insieme e aborre le nozioni, cioè le conoscenze, bollate ancora, e con insofferenza, come nozionismo. Chiediamoci oggi tutti insieme se la strada è giusta, se è davvero questa la scuola elementare che vogliamo. Se sì, diciamolo chiaro e allora anche  al liceo smetteremo di fare analisi logica e latino e greco e matematica e Dante e tutto ciò per cui ancora, ahimè, è necessario che i meccanismi del ragionamento e della costruzione del pensiero e quindi del discorso - orale e scritto - funzionino. Ma se decidiamo davvero questo, allora smettiamo di stupirci o indignarci se 61 giovani non riescono nemmeno a diventare vigili urbani. Anzi, smettiamo anche di darne notizia!