MARCO PICCOLO

ATTUALITA', CRONACA, RAPPORTO PAZIENTE-PSICOLOGA, PSICOTERAPIA, SESSUOLOGIA


Evade per far l'amore con la psicologa scarcerato per proseguire la «terapia»
Il mese scorso finì in carcere perché fu accertato che, mentre era agli arresti domiciliari, si incontrava in un albergo con la psicologa che lo aveva in cura. Ai magistrati spiegò che i rapporti sessuali con la donna costituivano un momento della terapia di recupero, tesi sostenuta anche dalla psicologa che ha parlato dell'instaurazione tra medico e paziente di un «transfert erotico». Ieri il Tribunale del Riesame di Napoli gli ha dato ragione e lo ha riaffidato alla Comunità nel Casertano con il ripristino della misura degli arresti domiciliari. Protagonisti della vicenda un 45enne – ormai ex tossicodipendente napoletano e una psicologa di vent'anni più giovane. I giudici del Riesame (ottava sezione, presidente Iazzetta) hanno accolto le tesi del suo difensore, l'avvocato Paolo Cerruti. «È stata una scelta di intelligente politica giudiziaria – ha commentato Cerruti – E che ripropone il tema dell'affettività dei detenuti: sono convinto, del resto, che garantire gli incontri con la propria compagna serva a stemperare l'aggressività e a favorire il recupero sociale». L'arresto risale al mese scorso quando il tossicodipendente che era ai «domiciliari» nella Comunità dopo essere stato coinvolto in un furto, tornò in carcere. La polizia, controllando le presenza negli alberghi sul litorale domizio, spesso frequentati da coppie in cerca di intimità, scoprì che l'uomo si era più volte recato in uno degli hotel insieme con la psicologa, violando gli obblighi imposti dallo stato di detenzione domiciliare. Gli incontri avvenivano sempre al ritorno da Napoli dove l'uomo aveva ottenuto il permesso di lavorare sei giorni a settimana presso un'officina di artigiano.