MARCO PICCOLO

SENTENZA DI CASSAZIONE, MOGLIE DEL PRINCIPALE, ZARINA, CENERENTOLA, DIPENDENTE UGUALE AGLI ALTRI!


CASSAZIONE / MOGLI DEL CAPO, NÉ ZARINE NÉ CENERENTOLE
Né favoritismi né discriminazioni: le mogli del capo sono lavoratrici come le altre – né zarine né cenerentole – e i loro diritti devono essere valutati e riconosciuti in base a quanto prescrive la legislazione del lavoro. Nulla di più e nulla di meno. Questo ha risposto la Cassazione (13722) a una società di filati in seta che non voleva regolarizzare contributi e stipendio di un'impiegata poiché «la signora non aveva bisogno di alcun contratto» dal momento che godeva della protezione del marito, pezzo grosso del consiglio di amministrazione nonché socio dell'impresa tessile. Sottolineano infatti i supremi giudici – respingendo il ricorso della società di filati toscana condannata in primo e secondo grado a pagare  115.000  euro di stipendi arretrati a D. T. e a ridarle il posto di lavoro – che «anche rapporti personali particolarmente stretti possono, al più, creare aspettative ma mai la certezza di comportamenti datoriali e tanto meno diritti che derivano esclusivamente dalla legge».