MARCO PICCOLO

LA SENTENZA DI CASSAZIONE, DARE DEL GAY E' REATO, OMOSESSUALITA', PREGIUDIZI, REATO DI INGIURIA, BLOG, INTERNET, CHAT,


DIRITTO&DIRITTI: LA SENTENZA DI CASSAZIONE La Cassazione boccia gli insulti omofobi: "E' reato dare del gay"
Non si può dire a qualcuno che è un gay con l'intento di offendere, anche se la persona a cui è rivolta l'espressione ha effettivamente tendenze omosessuali e nonostante si dichiari di non avere pregiudizi e anzi di essere "laici apertissimi". A stabilirlo è la Cassazione, che ha confermato una multa di 400 euro per ingiuria nei confronti di un vigile 60enne di Ancona. Il 17 novembre del 2002 Dante S. (questo il nome dell'imputato) aveva preso carta e penna e aveva scritto una lettera al collega Luciano T., con il quale da anni vi era un'accesa rivalità. Nella lettera, insieme ad alcune accuse, Dante denunciava "l'essere gay" del collega. Con questa pronuncia la Suprema Corte ha voluto dire basta alle denigrazioni nei confronti degli omosessuali, ricordando che simili condotte configurano il reato di ingiuria.Come si è detto, al centro del procedimento c'è una lettera in cui un vigile (Dante S.) insultava il destinatario (Luciano T.) ricordando una "vacanza in montagna" che quest'ultimo aveva fatto in "compagnia di un marinaio", episodio che gli era costato il successivo allontanamento da un club sportivo frequentato da ragazzini. Il tribunale di Ancona, in sede di rinvio (durante il primo processo d'appello l'imputato era stato assolto, ma il verdetto era stato annullato dalla Cassazione), aveva condannato l'uomo a 400 euro di multa per il reato di ingiuria, rilevando che le espressioni usate dall'imputato nella lettera "esprimevano riprovazione per le tendenze omosessuali" del collega e un "inequivoco e intrinseco intento denigratorio riferito al suo allontanamento da un luogo frequentato da minori".