MARCO PICCOLO

LA SENTENZA DI CASSAZIONE


Anche le prostitute hanno diritto alla cameriera
Fare la cameriera di una prostituta non è reato, servire una padrona, per così dire, particolare, sapendo di cosa si tratti, aprire la porta ed introdurre i visitatori in casa, non significa aiutare la prostituzione non costituisce favoreggiamento. Anche chi fa il “mestiere”, insomma, ha diritto ad essere servito. L'importante è non spingersi oltre. La Cassazione ha così definitivamente annullato la condanna inflitta ad una colf dal tribunale dal gip di Roma con una sentenza confermata dai giudici di appello. La prostituzione, osserva la Suprema Corte, non è vietata in sé dall'ordinamento e sarebbe eccessivo concludere che chi pratica il mestiere non possa avvalersi di un collaboratore familiare perché questi, svolgendo un'attività «innegabilmente finalizzata a recare vantaggio alla sua datrice di lavoro», incorrerebbe sempre e comunque nel reato di favoreggiamento.