MARCO PICCOLO

IL CORSIVO, RIFLESSIONI, IDEE, PENSIERI, DIRITTO&ROVESCIO, LEGGI, GRAMMATICA GIURIDICA, GOVERNO, POLITICA,


 IL CORSIVOCI VUOLE UNA NUOVA GRAMMATICA GIURIDICA PER RIDARE CERTEZZA ALLA GENTE
Ogni edificio normativo,  posa sul  principio secondo cui chi commette un reato non può discolparsi affermando che non sapeva di commetterlo. Viceversa in Italia l'ignoranza delle leggi scusa, eccome; anche perchè nessuno saprebbe precisarne il numero, figurarsi poi il significato. Da qui (anche da qui) la corruzione pubblica e privata: "Le grida son tante!" - esclama un personaggio di Manzoni - "e il dottore non è un'oca: qualcosa che faccia al caso mio saprà trovare". Da qui (anche da qui) l'inefficienza delle nostre amministrazioni, che però sono al tempo stesso vittime e carnefici di questa malattia legislativa, dal momento che l'officina del diritto ha sede soprattutto presso i ministeri. Una malattia non solo italiana, ma che da noi si manifesta in modo particolarmente virulento; del resto in nessun altro luogo al mondo capita d'imbattersi in un articolo di legge composto da 23.510 parole, come quello che figura all'interno della finanziaria. E allora c'è da interrogarsi sulle ragioni del fenomeno. Ecco: perchè? Perchè mai dal nostro diritto trabocca un linguaggio spesso ermetico o insensato? Perchè la legge è lo specchio della decisione politica: ma se quest'ultima è in realtà una non-decisione, se essa nasconde dietro compromessi verbali l'incapacità di stipulare accordi sostanziali fra i partiti, e se insomma in ogni anno c'è un mese di governo "incerto" (e undici mesi di governo nella più totale bufera), il risultato non può essere migliore. Per risolvere il problema, servirebbe un'altra legge: un nuovo sistema elettorale, una più stabile forma di governo. Ma questa legge è l'unica che qui, in Italia, non si farà mai!