MARCO PICCOLO

IL CORSIVO: ELEFANTI NANI, SICILIA, RESTI FOSSILI, ELEPHAS FALCONERI BUSK, ELEPHAS MNAIDRIENSIS,CALABRIA, AMBIENTE,


IL CORSIVOcopyright by PSICOLOGIAFORENSE RIPRODUZIONE RISERVATA Gli elefanti nani in Sicilia cinquecentomila anni fa.
Gli elefanti nani, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in Sicilia nella prima metà del secolo scorso, possono finalmente festeggiare il loro compleanno. A stabilire per la prima volta l'età esatta – 500 mila anni – degli eccezionali reperti fossili ritrovati nelle Grotte di Spinagallo (Siracusa) e di Puntali e Luparello (Palermo) sono stati i chimici dell'Università di San Diego, grazie al metodo della «Racemizzazione degli aminoacidi». I paleontologi attribuirono immediatamente quei resti a elefanti di taglia nana che abitavano la Sicilia fin dal Pleistocene medio, ed esattamente alla specie intermedia Elephas mnaidriensis Adams e a quella piccolissima Elephas falconeri Busk (di circa novanta centimetri al garrese), senza tuttavia riuscire a stabilirne il periodo esatto. L'esemplare di Elephas falconeri, quello cioè che aveva raggiunto l'estremo limite del nanismo e che era ritenuto dai paleontologi il più recente, risale senza più dubbi a mezzo milione di anni fa, mentre l' Elephas mnaidriensis, di taglia intermedia, ad appena duecentomila. I casi di nanismo erano molto frequenti tra i mammiferi rimasti a lungo isolati in territori ristretti come le isole. La specie progenitrice di taglia normale – Elephas antiquus – arrivata in Sicilia quando il basso livello del mare ne consentiva facilmente il passaggio dalla Calabria, si è trovata poi isolata a causa della successiva risalita delle acque dando quindi origine a forme nane. Grazie a questa datazione sappiamo ora che in Sicilia si è ripetuta più di una invasione di elefanti continentali, determinando più stadi di nanismo.