MARCO PICCOLO

MIO CORSIVO GIURIDICO, ADULTERIO, INGIURIE, MOGLIE TRADITA,FEDIFRAGO, SEPARAZIONE DEI CONIUGI, CODICE PENALE, QUERELA,


MIO CORSIVO GIURIDICONon solo tradita, ma ridicolizzata... assolta la moglie separata  di un fedifrago
Non è reato insultare il coniuge separato quando le modalità della sua relazione con un altro partner offendano la propria dignità. Su questo principio il tribunale di Roma ha assolto  giovane moglie per aver commesso il fatto in uno stato d'ira causato dalla condotta del marito dal quale si era da poco separata. Secondo l' accusa, l'imputata doveva essere condannata per aver lasciato al marito, dopo la scoperta che aveva una relazione sentimentale e che questa era stata oggetto di commenti ironici, tre messaggi nella segreteria telefonica contenenti espressioni gravemente ingiuriose. Per il giudice penale , le frasi in questione sono «obiettivamente ingiuriose», ma  va riconosciuta all'imputata l'attenuante di aver agito in uno stato di forte ira determinato non solo dalla scoperta della relazione sentimentale, ma «anche dal fatto che il marito si era recato con una donna nel loro comune paese d'origine a distanza di pochissimo tempo dalla separazione». Circostanza, per il giudice, che «aveva suscitato gli inevitabili pettegolezzi e la convinzione che l'uomo avesse instaurato la relazione già prima della separazione». È proprio in tale tipo di condotta del marito, il quale aveva «la potenzialità di suscitare un ingiustificato turbamento nell'animo dell'imputata e una lesione della sua dignità che si ravvisano gli estremi del «fatto ingiusto altrui» (la cui ricorrenza determina la non punibilità da parte di chi abbia commesso il reato di ingiuria o di diffamazione, nello stato d'ira da esso determinato).