L'EDITORIALE DELLA NOTTE copyright by Psicologiaforense, riproduzione riservata IL FUTURO DEL MONDO È OSCURO MA NON BISOGNA PERDERE LA SPERANZAUccidere in nome di Dio è una bestemmia, è profanazione della religione proclamarsi terroristi in nome di Dio, uccidere e violentare in nome di Dio.
L'orizzonte mondiale (Iran, Iraq, Corea del sud e del nord, Afganistan, India e Pakistan, Thailandia, Cina, Tibet, guerre dimenticate in Africa, terrorismo, ecc) è reso, se ce ne fosse ancora bisogno, più “scuro e tragico” dal conflitto in Medio Oriente. Di fronte alla barbara aggressione e ai massacri si pone non solo la questione della legittima difesa, ma anche quella dei mezzi più adatti a sradicare il terrorismo, come pure quella della ricerca delle cause che stanno all'origine di simili azioni, e quella delle misure da prendere per dare l'avvio a un processo di “guarigione”, per superare la paura ed evitare che violenza si aggiunga a violenza. Nessuno può rimanere insensibile all'ingiustizia di cui il popolo palestinese è vittima da più di 60 anni. Nessuno può contestare il diritto del popolo israeliano a vivere nella sicurezza. Ma nessuno può nemmeno dimenticare le vittime innocenti che, da una parte e dall' altra, cadono ogni giorno sotto i colpi e gli spari. Uccidere in nome di Dio è una bestemmia, è profanazione della religione proclamarsi terroristi in nome di Dio, uccidere e violentare in nome di Dio.