MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: MODA, COSTUME, SOCIETA', ANORESSICO, OBESO, BULIMICO, ANTIMODERNO, UOMO, DONNA,


L' OBESO E' PRIMA DI TUTTO UN ANTIMODERNO 
 TESTIMONIANZA LIBERA DI UN OBESO.... l 'obeso è prima di tutto un antimoderno. Chi sfiora i due quintali dimostra che l’essere è…. e il non essere non è. Nella sua violenza parmenidea, il molto grasso, il debordante schiaccia la leggerezza tecnologica, rovina l’industria immateriale dell’immagine. Orson Welles non avrebbe mai potuto girare sulla ruota dentata dei “Tempi Moderni” al posto di Charles Chaplin, l’omino travolto dal meccanismo. L' obeso mostra la colpa, esibisce il desiderio come peccato, lavora con l’istinto di morte. Un grande ventre ha qualcosa di ancestrale, una corporatura insana sfida il faustismo inconscio dei contemporanei, la simbolica pubblicitaria dell’ETERNA GIOVINEZZA mascherata dall’infame formula della qualità della vita.  L' obeso è l’uomo religioso che resiste alla secolarizzazione, che deve giustificarsi con le opere, che è chiamato a difendersi dall’irrisione, dalla incomprensione, dalle convenzioni correnti. L' obeso è obbligato a un sentimento tragico della vita, deve cercare la compassione con prepotenza, con atti di arroganza e forse con superbia. Alla fine di questo secolo, nel mondo di Barbie, la bambolina magra, gli obesi custodiscono cupamente un’inutile profondità di sentimento, di pensiero e di sguardo. Celebrano ogni giorno, sconfitti, il mistero eucaristico del cibo e della sua assimilazione. Sono un popolo di pensatori disperati che cercano l' ostia nelle rosticcerie.