MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA NOTTE: IDEE, OPINIONI, CONSIDERAZIONI, COMMENTI, PENSIERI, SUGGESTIONI..... PER UN NUOVO GIORNO


RIFLESSIONE DELLA NOTTE LE COLPE DEI MEDIA (GIORNALISTI,ARMI DI DISINFORMAZIONE DI MASSA,  BLOGGER CHE CAZZEGGIANO, ECC….) NOTIZIE SENZA REGOLE CON LICENZA DI UCCIDERE.................  IN UN MOMENTO IN CUI  L'EUROPA E TUTTI NOI SIAMO SULL'ORLO DELL'ABISSO. 
Mi chiedo sempre, e credo di non essere la sola perché questo é anche uno sport nazionale, quanto noi italiani siamo diversi e peggiori degli altri. Degli altri, intendo, confrontabili per storia e geografia. La questione dell'insulto, dell'offesa libera, del lancio della diffamazione contumeliosa, meglio se un sacco satirica (é d'obbligo per il ricevente indossare il silicio dell'autoironia, se non vuoi finire trifolato alla khomeinista) non é soltanto una questione generale e di cultura popolare, e neanche di sociologia. La colpa, se colpa c'é, e c'é, é prima di tutto dei giornalisti. Il comunicatore (GIORNALISTA, BLOGGER, ecc…) ovviamente comunica: cioé trasferisce sul ricevente delle emozioni. Senza emozioni non esisterebbero ricordi (un sapore, un odore, una madeleinette...), né permanenza della memoria, né schieramento, né partecipazione tifosa. Il comunicatore (anche BLOGGER) sa dove deve andar, come il cavallo del vecchio fiacre: deve andare là dove lo tira il vento della contumelia e dell'insulto, dell'aggressione e della ferocia. Che volete che sia la comunicazione televisiva spacciata per dibattito politico, senza l'insulto? E allora perché non catalogarlo fra le armi proprie, come quelle dei duelli regolati dal codice cavalleresco dell'omicidio sotto controllo? Da noi non alligna il coraggio, ma la VILTÀ: la libertà di aggredire senza pagare prezzi, la facoltà di ferire e uccidere potendo contare sul plauso obbligato della vittima, che é costretta a piegarsi e umiliarsi e di fronte a una canagliata che lo espone alla gogna, se non é un cretino, deve sorridere a trentasei denti e dire: mi diverto tantissimo, ben gentile, oh che bel dibattito, quanto umorismo. L'insulto é la misura della nostra servitù e quando troveremo la notizia che il dizionario dei nuovi insulti chiude per mancanza di materia prima, allora alcuni di noi stapperanno non dico una bottiglia di champagne, ma una bottiglietta di gazzosa e ci sentiremo più vicini  ai Paesi Maestri di Democrazia che al Ruanda.