MARCO PICCOLO

LA RIFLESSIONE DELLA SERA: IDEE, PENSIERI, COMMENTI, OPINIONI, SUGGESTIONI..... PER UN NUOVO GIORNO


LA RIFLESSIONE DELLA SERA © copyright by psicologiaforense, riproduzione riservata GIOVANISSIMI, DI BUONA FAMIGLIA,  CON LA VOGLIA DI  STUPRARE E UCCIDERE
IL FATTO DI CRONACA NERA. Come si ricorderà, tre minorenni  uccisero brutalmente e sadicamente con inaudita crudeltà  Lorena Cultraro, la ragazza di 14 anni trovata morta a Niscemi. È stato un omicidio premeditato, organizzato dai tre minorenni  perchè volevano evitare che dicesse in giro che uno di loro l'aveva messa incinta.   I giovanissimi  assassini hanno dato appuntamento a Lorena. L'hanno presa a bordo di un motorino e si sono allontanati verso un casolare abbandonato. La quattordicenne è stata fatta spogliare ed è stata violentata dai  tre  che alla fine l’hanno strangolata con un cavo elettrico attorno al collo.LA RIFLESSIONE PSICOLOGICO FORENSEChi ha "suggerito" a degli adolescenti una mattanza così orrida nei confronti di una ragazzina di 14 anni che rivela: «Sono incinta di uno di voi tre»? Chi ha consentito a quel copione mostruoso: il gioco erotico, il laccio al collo, l'assassinio, il corpo bruciato e poi gettato in un pozzo come qualcosa da togliere di mezzo affinché nulla venga scoperto? Soprattutto vuoti affettivi, educativi, umani non soltanto a loro addebitabili. E certamente questo è anche il frutto di quel che circola costantemente nel mondo degli adulti, assai spesso irresponsabilmente enfatizzato dai mass media.Penso agli esempi di tanti crimini ferocemente esposti, senza pietà, ogni giorno e dunque anche dalla televisione di Stato. E penso alle storie senza veli, di notturna frequentazione, legate alle vicende di notti criminali, raccontate nei dettagli a tal punto da favorire, in tanti giovani che certamente le seguono con più attenzione e curiosità di ogni altro programma, fantasie, suggerimenti, rappresentazioni criminali. E penso, ancora, all'assenza di contenimento di tante violenze determinata dalla crisi non arginata delle agenzie educative, famiglia e scuola, che i mezzi di comunicazione di massa non smettono mai di sottolineare, enfatizzare, spettacolarizzare. Penso alla pericolosa assenza di punti di riferimento adulti ai quali i ragazzi potrebbero rivolgersi e presso i quali potrebbero trovare alleanze e per i quali provare confidenza tale da chiedere loro aiuto, ad esempio, in momenti di assoluto bisogno come quelli che, forse, potrebbero aver preceduto, come in questo caso, l'architettare una simile immonda ignominia. Così delinquono ragazzi senza guida, valori, educazione sentimentale e sessuale, amore. Ragazzi che preferiscono l'orrore, il delitto più infamante al disagio e alla pena di doversi assumere la responsabilità d'avere sbagliato. Ragazzi ammalati di un cinismo che compromette a tal punto le loro coscienze da spingerli a trasformarsi in consumati delinquenti, adottando soluzioni che i peggiori assassini arrivano ad utilizzare assai spesso soltanto dopo una lunga esperienza criminale. Nessuno si senta chiamato fuori da questa vicenda. Nessuna famiglia, nessuna agenzia educativa, nessuna istituzione, nessun mezzo di informazione. Ciascuno si interroghi anche sulla sua parte di responsabilità, sul suo contributo a questo film dell'orrore che è invece realtà e che ci riconsegna tutti ad una emergenza educativa e affettiva certamente e solamente non ascrivibile ai giovani autori di questo delitto. Che, lo sottolineo, sono sempre più giovani. Allievi di un crimine che si fa collettivo.