MARCO PICCOLO

GENITORI E FIGLI, BAMBINA, LEUCEMIA, LAVORO, LICENZIAMENTO, DISOCCUPAZIONE, ASPETTATIVA, VENEZIA, CAVALLINO


Venezia. Assiste la figlia di tre annimalata di leucemia: licenziata in tronco
«Quando ho chiesto al mio datore di lavoro di mettermi in aspettativa senza retribuzione per poter seguire la mia bambina malata di leucemia all'ospedale di Padova lui, prima mi ha chiesto di dare le dimissioni dato che aveva molto lavoro e non poteva lasciare sguarnito il mio posto, poi mi ha inviato una lettera di licenziamento per mancanza di lavoro». Questa è la testimonianza si una mamma di Cavallino Treporti, residente nella zona di via degli Arditi, sotto controllo per i sospetti e frequenti casi di tumori e dove è in corso un'indagine dell'ufficio prevenzione dell'Asl 12. Ed è anche il racconto di una delle due mamme costrette a curare i propri figli malati che adesso si trova senza impiego e con molte spese da affrontare per poter seguire la bambina nelle cure.La lettera di licenziamento è arrivata come un fulmine a ciel sereno, racconta ancora la donna: «Non me lo aspettavo di certo, dato che mi sono sempre comportata correttamente nel mio ambiente di lavoro. Grazie allo Sportello dell'Uildm e all'Inps che hanno accelerato al massimo le pratiche, sia per l'invalidità della bambina, sia per ottenere il congedo retribuito che mi spetta per legge speravo di poter affrontare questo difficile momento, anche con un pò di serenità economica, quando invece mi è arrivata questa nuova tegola».Il licenziamento, per altro, risulta essere lecito, visto che l'azienda ha meno di 15 dipendenti e il datore di lavoro può decidere arbitrariamente chi lasciare a casa.