Contro le gravidanze da spiaggiavia alla campagna Travelsex
Gravidanze da spiaggia. Così le chiamano i ginecologi della Sigo (la società italiana che li rappresenta). «Ogni anno a settembre i nostri studi si riempiono di ragazze rimaste incinte per rapporti in villeggiatura o con problemi di malattie trasmesse attraverso rapporti sessuali poco sicuri», dice il presidente, Giorgio Vittori. Secondo le stime, il 30% delle adolescenti e delle giovani torna dalle vacanze con infezioni ginecologiche (condilomi, herpes, gonorrea, sifilide o nel peggiore dei casi hiv, il virus dell’Aids) o con gravidanze indesiderate. La Sigo quest’anno ha avviato una iniziativa sperimentale. Fino al 21 agosto promuoverà la campagna Travelsex con la relativa guida: "dove andare, cosa dire e cosa fare per non correre rischi neanche in vacanza". Oltre a notizie pratiche per chi resta in Italia come numeri di telefono, consultori vicini alle località di villeggiatura e orari, la guida contiene informazioni sulle politiche dei Paesi stranieri in tema di contraccezione e atteggiamento culturale nei riguardi dell’amore in giovane età. Qua e là vengono riportati dati curiosi: il 50% delle cinesi non ha mai provato un orgasmo, nelle farmacie svedesi è possibile acquistare oggetti erotici, una donna portoghese su tre dichiara che farebbe sesso tutti i giorni... Torniamo in Italia. Il livello di preparazione dei nostri giovani su questi argomenti è basso. Il 37% arriva al primo rapporto completamente impreparato e non si protegge. Travelsex farà tappa in 10 città.