MARCO PICCOLO

LA SENTENZA DI CASSAZIONE, MALTRATTARE, MOGLIE, MARITO,


Maltrattare la moglie "forte di carattere" non è reato
Le mogli che hanno un carattere «forte» e che non si lasciano «intimorire» dal clima di intimidazione, comprensivo di percosse, al quale le sottopone il marito corrono il rischio di vedere assolto il coniuge dal reato di maltrattamenti proprio per via della fermezza della loro forza d’animo. La Cassazione, infatti, ha annullato la condanna a 8 mesi di reclusione nei confronti di un marito accusato di aver maltrattato la moglie per tre anni. Dinanzi alla Suprema Corte il marito aggressivo ha sostenuto con successo che non si trattava di maltrattamenti in quanto la moglie «non era per nulla intimorita» dal comportamento del coniuge ma solo «scossa, esasperata, molto carica emotivamente». La Cassazione - con la sentenza 25138 - ha dato ragione a Sandro F. rilevando che non si può considerare come «condotta vessatoria» l’atteggiamento aggressivo non caratterizzato da «abitualità».I fatti «incriminati» in questa vicenda - prosegue la Cassazione - «appaiono risolversi in alcuni limitati episodi di ingiurie, minacce e percosse nell’arco di tre anni (per i quali la moglie ha rimesso la querela), che non rendono di per sè integrato il connotato di abitualità della condotta di sopraffazione» necessaria alla configurazione del reato di maltrattamenti. «Tanto più che - conclude la Cassazione - la condizione psicologica di Roberta B. per nulla intimorita dal comportamento del marito, era solo quella di una persona scossa, esasperata, molto carica emotivamente». Così la condanna a 8 mesi è stata annullata «perchè il fatto non sussiste».