MARCO PICCOLO

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La docente di filosofia morale: «moda generata dall'impatto del porno»E in Francia è boom delle «fufuniste»
Li chiamano i «fufunisti». Termine inventato in gennaio dal periodico femminile francese «Elle» e rapidamente entrato a far parte del gergo nazionale. A leggere il settimanale «Le Point», le «fufuniste» dominano i siti web femminili. Ma chi è una «fufunista»? Una donna che si preoccupa dei peli del suo corpo e soprattutto del suo sesso con un obbiettivo principale: la depilazione integrale, specie del pube. Ovvero l’estetica del sesso da riportare al suo stato originario pre-puberale, nudo, nitido e glabro. «I peli nascondono: più vengono cancellati e più si fa vedere. L’impatto delle immagini porno è immenso. Hanno la tendenza a normalizzare gli usi del corpo. Sono diffuse e facili da raggiungere, ne consegue che si sta normalizzando il concetto del sesso depilato. Ci si abitua a quelle immagini a quei corpi che si somigliano tutti. Ci si libera della morale antica, esiste ormai una nuova normalità», sostiene Michela Marzano, professoressa di filosofia morale all’università Paris-Descartes. Modelli cresciuti dai primi film porno girati in California negli anni Novanta. Corpi glabri, puliti, pube bianco e seni siliconati. I concetti di base non sono certo nuovi. «Liberatevi dei peli superflui», ordinava una pubblicità molto popolare negli anni Sessanta. Oggi quel motto si è popolarizzato, radicalizzato. E soprattutto ha sfondato nell’universo maschile. Ci sono ormai madri che, come una volta tra i beduini nel deserto saudita, offrono la depilazione alla figlie dopo la prime mestruazioni. Come se l’antico rito di passaggio dall’infanzia al mondo degli adulti si fosse universalizzato.