MARCO PICCOLO

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EDITORIALE DELLA NOTTEOPSS... gli amanti di Verona sono omosessuali.
Giulietta è lesbica. Romeo è gay. Nella loro cassetta della posta arrivano lettere struggenti. “Faccio la ricamatrice. Ho quindici anni. E ormai lo so: mi piacciono le donne. Tutte le notti faccio lo stesso sogno. Sogno di avere una morosa bella, dolce, tenera. Ci amiamo tanto e io ricamo per lei tanti bei cuscini. La mia morosa ha la faccia di Alice. Nella mia camera ho appeso un poster di Alice e quando nessuno mi vede la bacio. Però, per buttare un pò di fumo negli occhi della mamma e del papà, qualche volta esco con degli amici. Ma loro non hanno la faccia di Alice”. “Giulietta dei gay” legge. Poi prende carta e penna e infonde coraggio al mittente: anche il suo amore era osteggiato. Abita a Verona, Giulietta dei gay, in via Dei Mutilati al numero 3. È nata da pochi giorni. È nata perchè ne arrivavano tante di lettere come quella della piccola ricamatrice a Gabriella Bertozzo, segretaria nazionale dell' Arcigay donna: STORIE di struggenti amori omosessuali mai consumati, STORIE di faticose convivenze contrastate sfociate in tragedia. “Di omosessuali ne ammazza di più il suicidio che l' Aids spiega Gabriella Bertozzo . Una lettera può servire a molto, almeno a trovare comprensione”. Due scrittori che vogliono restare anonimi leggono le lettere che arrivano da tutto il mondo. Sono un gay e una lesbica. Si chiamano Romeo e Giulietta perchè rivendicano come propria la storia degli amanti di Verona. A sentir loro, le componenti ci sono tutte: amore appassionato, famiglie che si intromettono portando il più delle STORIE al tragico epilogo. Poco distante dal loro balcone ce n' è un altro, quello del Comune di Verona dove lavora un' altra Giulietta con cui corrispondono gli innamorati di mezzo mondo, quelli eterosessuali, però. “Non c' è nessuna competizione premette Gabriella Bertozzo . Loro si tengano il loro Romeo e noi ci teniamo il nostro. Spero collaborino, spero ci trasmettano le lettere che per errore arriveranno a loro. Noi vogliamo solo far capire che l' amore degli amanti di Verona non è la passione tra uomo e donna per antonomasia. Rivendichiamo il diritto all' affettività: un gay può amare con la stessa sensibilità con cui ama un altro uomo, soprattutto se è giovane”. La lettera spiegano all' Arcigay è l' unico modo per consentire agli omossessuali di confidare le loro delusioni e le loro gioie d' amore. “Ai nostri 25 telefoni amici, solo il 5% delle chiamate è su tematiche omosessuali. La gran parte si vergogna e si limita a chiedere informazioni. Ma il più delle volte hanno solo bisogno di sfogarsi, di sentirsi normali”. Ora Giulietta dei gay si trova sullo scrittoio ogni giorno lettere con STORIE DRAMMATICHE: “Ho ancora sul comodino il bicchierino di carta dove ho bevuto il te che mi ha offerto Marco. Ho saputo che si è suicidato”; “Ho 45 anni, sono sposata, ho tre figli. Due anni fa ho rivisto una compagna di classe. Ho scoperto che l' amavo. Anche lei mi amava. Ma poi mi ha lasciato e io impazzisco”. Giulietta dei gay è nata per ascoltare e lenire il dolore per queste tristi STORIE. E così, ogni mattina, cita Shakespeare: “Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi, chè mai vi furono STORIE così piene di dolore”.