MARCO PICCOLO

SE LA MAMMA NON E' FELICE.... MADRI, FIGLI, FAMIGLIA, GENITORI, AMORE, VITA, FELICITA', DISAGIO, EDUCAZIONE, LAVORO,


SE LA MAMMA NON E' FELICE, NESSUNO PUO' ESSERE FELICE
Schiacciate dai sensi di colpa e convinte da anni di ricerche terroristiche che la vita dei propri figli sarebbe stata serena solo se per tutelarli avessero lasciato il lavoro nei primi anni post-parto, le mamme di tutto il mondo scoprono adesso, grazie a uno studio della americana Columbia University School of Social Work su mille bambini in 10 areee geografiche disomogenee, che impegno professionale o meno, ossessiva vita famigliare o diligente applicazione impiegatizia, per la crescita sana dei nuovi arrivati non cambia assolutamente nulla.Così, con un meraviglioso colpo di scena, finiscono al macero i dossier dell'Unicef che nel 2008 consigliava di stare di fianco ai pargoli almeno nei primi 12 mesi della loro esistenza per non metterne a rischio lo sviluppo e le elaborate analisi dell'Istituto per le Ricerche Sociali ed Economiche dell'Università dell'Essex, arrivate alla conclusione che la mamma aggrappata alla carriera nei primi tre anni di vita del figlio condanna lo sventurato a un apprendimento più lento e difficoltoso. "Peccato che la domanda alla base di queste indagini fosse sostanzialmente sbagliata". Meraviglioso.Jane Waldfogel, professoressa della Columbia University e della London School of Economics, curatrice dello studio, è una signora dalle certezze incrollabili. "La nostra ricerca è unica non solo per il livello di approfondimento, ma perché in passato il punto di partenza è sempre stato: se le altre condizioni rimangono inalterate, quanto risente un bambino di una mamma che va a lavorare? Naturalmente, però, se una mamma lavora o meno le condizioni mutano radicalmente. Diminuiscono le entrate famigliari, è maggiormente a rischio la salute mentale dei genitori e anche il livello di attenzioni mediche si abbassa. Meno soldi portano meno cure. Noi abbiamo messo ogni singolo fattore sulla bilancia". Risultato? "Zero a zero. I vantaggi e gli svantaggi restano in equilibrio. La differenza è data dall'attenzione dei genitori alle esigenze dei bambini, anche se lavorano più di 30 ore la settimana". Respiro di sollievo universale.