MARCO PICCOLO

EDITORIALE DELLA NOTTE, CUCULO, CULTURA,BERLUSCONI, FINI, BERSANI, BOSSI, DI PIETRO, MAFIA E POLITICA, CRIMINALITA' ORGANIZZATA,


EDITORIALE DELLA NOTTEUCCELLI PREVARICATORI COME POLITICI E POTENTI:IL CUCULO E' UN MAFIOSO!COSA CI INSEGNA?
Per chi vive in campagna quel suo canto monotono è un appuntamento della primavera, come conferma una vecchia filastrocca: “Aprile è ritornato, col canto del cucù”. A cantare è il maschio che, occupato un territorio, propone alle femmine la sua disponibilità a generare nuovi piccoli. I quali, come è noto, vengono dati a balia dalla madre a qualche altra coppia di ignari uccelletti, che per l'impresa non ricevono alcun compenso, anzi, vengono penalizzati dalla perdita al completo della propria figliolanza.  C’è da chiedersi come mai le vittime del cuculo non abbiano evoluto una qualche strategia di difesa per contenere i danni. Molti si sono cimentati nelle risposte, l'ultima delle quali, del biologo israeliano Amotz Zahavi, è alquanto intrigante: se una coppia osa ribellarsi espellendo l'indesiderato ospite, si ritrova il nido distrutto. INSOMMA, IL CUCULO È UN MAFIOSO.  Le strategie messe a punto dal cuculo per essere in testa rispetto ai suoi ospiti sono notevolmente raffinate. Tanto per incominciare mamma cuculo va in cerca di un nido di una coppia di uccelletti in cova della stessa specie dei suoi genitori adottivi. Quindi, durante una breve assenza dei padroni di casa, preleva un uovo e lo sostituisce con uno dei suoi, che è mimetico - per grandezza, forma e colore - con quelle dell'ospite. Pare che questo comportamento sia tramandato in casa cuculo per via femminile di madre in figlia, perchè la relativa informazione genetica è collocata sul cromosoma W, che determina il sesso femminile negli uccelli, dove le femmine sono ZW e i maschi ZZ (nella nostra specie avviene il contrario: le femmine sono XX e i maschi sono XY). La seconda strategia messa a punto dal cuculo per vincere la corsa alle armi sta nella durata dell'incubazione delle sue uova - un pò più breve rispetto a quelle dell'ospite - così che il primo nato spinge brutalmente fuori dal nido i figli del padrone di casa non appena vengono alla luce. Terzo espediente: una macchia di un rosso intenso nella gola del piccolo cuculo, che negli uccelli suscita un irresistibile impulso a nutrire qualsiasi nidiaceo la metta in mostra. In sostanza, per gli ospiti è vantaggioso accettare il parassitismo come il male minore: chi butta fuori dal NIDO l'uovo estraneo o abbandona il nidiaceo adottivo per ritentare un'altra nidiata, si trova il NIDO distrutto per rappresaglia da mamma cuculo, che sorveglia da lontano la progenie affidata a balia. Così, a conti fatti, chi accetta un piccolo cuculo nel nido ha un successo riproduttivo più alto di chi lo caccia.  Intanto, nella corsa alle armi evolutive fra i cuculi e i loro ospiti la prossima mossa tocca a questi ultimi, con la messa a punto di una qualche strategia antimafia. Peccato che i tempi dell'evoluzione siano dell'ordine di migliaia di anni: troppi, per trarre qualche suggerimento per i fatti di casa nostra.