MARCO PICCOLO

ULTIMA ORA,FOTOGALLERY, TUTTA LA COMMUNITY NE PARLA, PAKISTANI, NOVI, MODENA, LAPIDA LA MOGLIE, TENTA DI UCCIDERE LA FIGLIA,


Modena: donna pakistana “lapidata” dal maritoDifendeva la figlia che si ribellava ad un matrimonio combinato. Gravemente ferita a sprangate la ragazza. Anche l’altro figlio maschio di 19 anni ha preso parte  attivamente e con ferocia alla “punizione” delle due donne. 
 Un dramma che ricorda la tragedia di Hina Saleem, quello accaduto a Novi di Modena, dove padre e figlio “puniscono” a sprangate una giovane che rifiuta il matrimonio combinato e poi con un sasso mettono a tacere per sempre la madre che difendeva la figlia. Quest'ultima è grave, ma non in pericolo di vita. È accaduto attorno alle 16.30 nel cortile di un edificio di Novi di Modena, in via Bigi Veles 38.
In quella casa la famiglia, madre, padre e cinque figli, vivono da alcuni anni. La ventenne Nosheen si ribella alla decisione familiare di darla in sposa a un connazionale. In casa ci sono anche due degli altri tre figli più piccoli della la coppia, Hamad Kahn Butt, operaio di 53 anni, e Begm Shnez, 46. A colpire la ragazza con una spranga  è stato il fratello di 19 anni, Humair Butt, anche lui operaio, aiutato dal padre, che poi avrebbe impugnato una pietra con la quale colpire la moglie, di 46 anni, uccidendola. Alla scena hanno assistito alcuni vicini, che hanno chiamato i soccorsi. Sono intervenuti il 118, per una corsa verso il grande ospedale di Baggiovara. I carabinieri hanno fermato padre e figlio li hanno portati in caserma a Novi per un lungo interrogatorio: i due hanno scelto di fare scena muta ora sono in carcere.
Nel paesone della provincia modenese la comunità pakistana è grande, impiegata soprattutto in agricoltura. Sconcerta la somiglianza tra questa storia e quella di quattro anni fa nel Bresciano, per la quale Mohamed Saleem, il padre di Hina, è stato condannato a 30 anni di carcere, mentre i due cognati della vittima hanno avuto 17 anni a testa per avere aiutato il padre ad occultare il cadavere. A Novi un rifiuto di nozze combinate, a Sarezzo la voglia di vivere liberamente la relazione col proprio fidanzato italiano. In entrambi i casi, la logica del possesso fino alle più estreme conseguenze ha reso spietati assassini due padri. E soggiogate fino alla morte mogli e figlie.