MARCO PICCOLO

LA BUONA NOTIZIA DEL GIORNO


Nonostante sembrasse impossibile, dopo 33 interminabili giorni di scavi una delle trivelle ha raggiunto i 33 minatori sepolti vivi sotto quasi 700 metri di terra del deserto dell’Atacama, nel nord del Cile e li ha ricollegati, per la prima volta, con la vita.MIRACOLO IN CILE: contro ogni aspettativa e  al di là delle più rosee previsione già mercoledì inizierà l'operazione di "recupero" dei minatori cileni.
È stata fissata per mercoledì la data probabile per  il "recupero" dei 33 uomini intrappolati nella miniera di San Josè che potrebbero quindi essere in superficie, tutti quanti, entro venerdì.  Per gli uomini sepolti vivi, la luce alla fine del tunnel ha avuto l’aspetto implacabile dei denti della perforatrice T-130, che nel primo pomeriggio di ieri (ora italiana) ha sfondato il cemento di una delle gallerie della miniera, a circa 300 metri dall’officina sotterranea dove si erano rifugiati. L’arrivo della macchina da 40 tonnellate ha riportato la gioia tra i minatori, che raccoglievano i sassi caduti «come fossimo bambini con dei dolci», raccontavano dalle viscere via radio i 33 minatori. In superficie la rottura del tetto ha scatenato un boato di gioia. Le campane e i clacson di tutti i mezzi hanno preso a suonare a festa, mentre i familiari dei 33 uomini si abbracciavano, piangevano e gridavano di gioia. Neanche i tecnici cileni e statunitensi che per giorni interi hanno lavorato senza dormire riuscivano a nascondere la gioia di fronte alle telecamere della Tv de Chile: «È stato il lavoro più importante mai fatto in vita mia» commentava commosso uno di loro. «È la seconda più bella notizia che ho ricevuto dopo quella che erano vivi», ha invece detto la moglie di uno dei 33 minatori alla Tv, «adesso manca la terza e ultima, vederli fuori».