MARCO PICCOLO

ITALIA- SERBIA, STADIO MARASSI, GENOVA, MANIFESTAZIONE SPORTIVA, GUERRIGLIA, HEYSEL, ULTRANAZIONALISTI SERBI,


A GENOVA IL VOLTO PEGGIORE DELL'EUROPASERBIA ROSSA DI VERGOGNA
 È stata evitata un’altra Heysel, perché gli ultras che hanno messo a ferro e fuoco la zona di Marassi fino alle due di notte erano dei veri e propri criminali. Il bilancio finale parla di 16 feriti, di cui due carabinieri, e 17 arrestati. Tra loro c’è anche l’uomo "nero" che, tronchesi alla mano, ha tagliato la rete della gabbia all’ interno della quale, dentro lo stadio, erano stati confinati i circa 2.000 hooligans di Belgrado. 
Si chiama Ivan Bogdanov e ha 29 anni. È stato riconosciuto dai tatuaggi incisi sulle braccia e mostrati in particolar modo quando si è arrampicato sulla rete, ripreso da tutte le telecamere. Sul suo bicipite destro, `Ivan´ porta incisa la data “1389” che ricorda la battaglia della Piana dei Merli, battaglia che - nonostante la sconfitta patita dai Serbi per mano dei Turchi - è divenuta il mito fondante dello spirito ultranazionalista serbo. La polizia serba adotterà misure punitive nei confronti degli hooligan responsabili delle violenze di ieri sera allo stadio di Genova, che hanno portato alla sospensione della partita Italia-Serbia valida per le qualificazioni agli Europei di calcio 2012. Come ha detto una fonte della polizia all’agenzia Beta, vi sono i presupposti per processare in Serbia i responsabili. Di gran parte di loro, ha aggiunto la fonte, si conosce l’identità. Sottolineando che la polizia segue da vicino l’evoluzione della situazione, la fonte ha aggiunto che gli hooligan di Genova non hanno ancora fatto ritorno in Serbia.